Borro, Girolamo
,
Del flusso e reflusso del mare
,
1561
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archimedes
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s
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128
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biſogna
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expan
abbr
="
etiãdio
">etiandio</
expan
>
, che egli perda queſta imperfettione, e acqui
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lb
/>
ſti molta perfettione, mentre ſi accoſta alla Donna, à cui do
<
lb
/>
po, che egli è perfettamente vnito, in eſſa ſi ripoſa, come in
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lb
/>
ſuo vltimo fine: doue conſeruando la gia guadagnata perfet
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lb
/>
tione, altra ne maggiore ne minore non ne va cercando, ma
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lb
/>
di queſta vna contentandoſi, viue beato, ſe la Donna è il fine
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lb
/>
dell'huomo, e ſe l'huomo fuor'di lei, ſempre deſidera vnirſi
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lb
/>
con lei: ſe inanzi, che è ſi vniſca, & ſi congionga con lei, egli
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lb
/>
viue miſero: ſe ſeco vnito, è viue contento, amandola, e deſi
<
lb
/>
derando compiacerle, non in virtù della propria natura, ma
<
lb
/>
in virtù delle perfettione della Donna: la Donna ſarà il pro
<
lb
/>
prio, e natural fine dell'huomo. </
s
>
<
s
>Noi ad altro non conoſcia
<
lb
/>
mo che il centro del mondo ſia il fine della terra, che à que
<
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/>
ſti due effetti, l'uno è che la terra fuora del centro, come im
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/>
perfetta, al centro ſi muoue, come à ſua perfettione: l'altro,
<
lb
/>
che la terra giunta al centro, ſubito ſi ferma, come in ſua per
<
lb
/>
fettione: & di qui raccogliamo, che il centro ſia il fin'ſuo, pa
<
lb
/>
rimente raccorre dobbiamo, che la Donna ſia fine e perfet
<
lb
/>
tione dell'huomo, da che l'huomo fuora della Donna, pro
<
lb
/>
cura con ogni mezzo d'accoſtarſi, & d'unirſi con lei: vnito,
<
lb
/>
altro non brama, altro non cerca, ma in eſſa ſi ripoſa:
<
expan
abbr
="
adunq;
">adunque</
expan
>
<
lb
/>
la Donna ſarà il fin proprio dell'huomo: ſalendo con l'ali del
<
lb
/>
la contemplatione al Cielo: noi conoſciamo, che Iddio, il pri
<
lb
/>
mo motore, amando ſe ſteſſo per ſua propria natura, moue il
<
lb
/>
primo mobile, come fine amato, & deſiderato da ſe ſteſſo in
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lb
/>
virtù propria: & le altre anime de corpi celeſti inferiori, muo
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lb
/>
uono i loro proprii corpi, amando non ſolo loro ſteſſe, ma
<
lb
/>
etiandio il primo motore, non in virtù della loro natura pro
<
lb
/>
pria, ma in virtù del primo: & di qui raccogliamo, che il pri
<
lb
/>
mo motore, è l'ultimo fine delle anime inferiori,
<
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abbr
="
adũq;
">adunque</
expan
>
ad al
<
lb
/>
tro conoſcer'
<
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abbr
="
nõ
">non</
expan
>
dobbiamo, che la Donna ſia il proprio fine
<
lb
/>
dell'huomo, che allo atto dello amare, col quale, ella ama ſe
<
lb
/>
ſteſsa, in virtù della ſua propria natura, & della ſua propria
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/>
bellezza, laquale è amata prima dalla Donna, & è poi amata
<
lb
/>
etiandio da l'huomo, non in virtù dell'huomo, ma in virtù </
s
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chap
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archimedes
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