Borro, Girolamo, Del flusso e reflusso del mare, 1561

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              <s>
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              gran ſapere toccaui tutti, i tasti, ſenza laſciarne addietro neſſu
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              no: ſe noi vogliamo dubitare ſopra ogni coſa, finirà prima il
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              giorno, che non finiranno e noſtri ragionamenti: ſe noi,
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              do vogliamo condurci à qualche fine, ci biſogna accettar per ve
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              re alcuna di quelle coſe, che ſono
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              dubbie infra i Filoſofi
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              maßimamente quelle che da vna delle principali ſette ſono ri­
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              ceuute vniuerſalmente per vere; come ſono le due, di cui dubi­
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              tate: delle quali non è, chi dubiti nella Filoſofia d'Aristotile:
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              ſe bene Platone & molti medici hanno creduto altrimenti. </s>
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              <s>NOZ. </s>
              <s>Voi hauete ragione, però laſciando queſti nodi già
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              ſciolti infra Peripatetici, di quelli ſolo tengo cura, che infra di
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              loro per anche non ſono ſnodati: pur che, il coſi dubitare, non
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              vi ſia moleſto. </s>
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              <s>TAL. </s>
              <s>Io non vi ho detto quello, che hauete vdito, per tor
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              ui occaſione, di mouer que dubbii, ſenza quali la prima quiſtio­
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              ne non ſi puo ſciorre: ma ſolamente accioche, ſe io mi era allon
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              tanato forſe più, che il douere non voleua; voi non cercaſte di
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              mutarmi; & infra il mio, & il vostro errore, ſempre ci ſteßi­
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              mo lontani dal deſiderato fine: ſe hauete adunque qualche coſa,
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              che a voi paia neceſſaria, per condurci là, doue noi deſideriamo;
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              mettetela in campo, che io non ſolo me ne contento; ma anche
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              vene priego. </s>
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              <s>NOZ. </s>
              <s>Se il Cielo col mouimento, & col lume riſcalda, &
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              riſcaldando & mouendo da & conſerua la già data vita al mon
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              do elementare, & ſe egli è neceſſario, che i corpi vicini piu ſi ri
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              ſcaldino de
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              , l'elemento del fuoco, & l'altißima parte del
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              l'Aria, vicini al Cielo, dourebbono eſſere riſcaldati dal lume,
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              del corpo celeſte: come ſono riſcaldati del ſuo mouimento, non
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              dimeno Aristotile attribuiſce tutto il caldo di questi due cor­
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              pi al ſolo mouimento, & non punto al lume, quando dice, che il
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              Cielo mouendoſi, ſeco tira tutto il fuoco, & buona parte dell'a­
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              ria, & col ſuo mouimento veloce riſcalda ammendue queſti cor
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              pi: & non dice nulla, che questo caldo naſca dal lume del cielo,
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              dal qual però egli dourebbe naſcere ſe voi diceste il vero. </s>
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              <s>TAL. </s>
              <s>Ariſtotile non diſſe, che il lume del cielo riſcaldaſſe </s>
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