1all'ufficio nostro, ed insieme meglio appropriato allo scopo, il tentare un
giudizio sintetico, almeno per ciò che concerne la prima parte, dal quale
risultino in evidenza i criteri generali ch'egli ha seguìti nello svolgimento
dell'arduo tema; dal qual giudizio apparirà che, se molto abbiamo fortuna
tamente da lodare, questo poderoso lavoro non apparve tuttavia agli occhi
nostri affatto scevro da mende, le quali abbiamo reputato nostro dovere di
non passare sotto silenzio.
giudizio sintetico, almeno per ciò che concerne la prima parte, dal quale
risultino in evidenza i criteri generali ch'egli ha seguìti nello svolgimento
dell'arduo tema; dal qual giudizio apparirà che, se molto abbiamo fortuna
tamente da lodare, questo poderoso lavoro non apparve tuttavia agli occhi
nostri affatto scevro da mende, le quali abbiamo reputato nostro dovere di
non passare sotto silenzio.
E quanto alle fonti, diciamo subito che l'Autore, pur avendo pienissima
conoscenza delle italiane edite e inedite, di queste anzi tale e tanta da non
potersi desiderare maggiore, pecca alquanto di difetto nella cognizione delle
straniere, e nei giudizi intorno ad esse formulate; e questo carattere si ri
specchia in tutto il lavoro, ed è causa talvolta di giudizi non scrupolosa
mente esatti, e tal'altra di lacune, le quali tuttavia a lui, meglio che ad
ogni altro, riuscirà agevole il colmare.
conoscenza delle italiane edite e inedite, di queste anzi tale e tanta da non
potersi desiderare maggiore, pecca alquanto di difetto nella cognizione delle
straniere, e nei giudizi intorno ad esse formulate; e questo carattere si ri
specchia in tutto il lavoro, ed è causa talvolta di giudizi non scrupolosa
mente esatti, e tal'altra di lacune, le quali tuttavia a lui, meglio che ad
ogni altro, riuscirà agevole il colmare.
Meno lieve ci apparve invece l'altra menda, che deriva da un troppo
facile invaghirsi della novità delle conchiusioni, la quale, sia pur detto con
tutta la deferenza, che si merita uno studioso di tanta levatura, quanta ne
dimostra il nostro Autore, lo induce talvolta ad una interpretazione dei do
cumenti, la quale a noi non parve sempre scrupolosamente conforme al ri
gore storico. E poichè quesa imputazione non può mantenersi campata in
aria; ma è pur mestieri fornirne una qualche giustificazione, è d'uopo che
noi entriamo in alcuni particolari.
facile invaghirsi della novità delle conchiusioni, la quale, sia pur detto con
tutta la deferenza, che si merita uno studioso di tanta levatura, quanta ne
dimostra il nostro Autore, lo induce talvolta ad una interpretazione dei do
cumenti, la quale a noi non parve sempre scrupolosamente conforme al ri
gore storico. E poichè quesa imputazione non può mantenersi campata in
aria; ma è pur mestieri fornirne una qualche giustificazione, è d'uopo che
noi entriamo in alcuni particolari.
L'Autore si manifesta senza reticenze ammiratore profondo di Galileo
(e chi mai non lo sarebbe?); ma egli, forse posto in sull'avviso dall'ingiusto
giudizio di chi volle esaltare Galileo con pregiudizio di tutti i contemporanei,
e non consentendo in esso, pare quasi sempre in guardia contro conchiu
sioni che al sommo filosofo riescano soverchiamente favorevoli, ed il ratio
nabile obseqium, che lo storico deve prefiggersi come massima indeclina
bile, è da lui spinto, ci sia lecito il dirlo, ad un eccesso che noi reputiamo
ingiustifistificato.
(e chi mai non lo sarebbe?); ma egli, forse posto in sull'avviso dall'ingiusto
giudizio di chi volle esaltare Galileo con pregiudizio di tutti i contemporanei,
e non consentendo in esso, pare quasi sempre in guardia contro conchiu
sioni che al sommo filosofo riescano soverchiamente favorevoli, ed il ratio
nabile obseqium, che lo storico deve prefiggersi come massima indeclina
bile, è da lui spinto, ci sia lecito il dirlo, ad un eccesso che noi reputiamo
ingiustifistificato.
Noi non consentiamo col nostro autore nella incondizionata ammira
zione per Fra Paolo Sarpi scienziato; ma quand'anche dividessimo tutto
intero il suo entusiamo, non sapremmo mai indurci, come egli vorrebbe, a
dividere fra Galileo ed il Sarpi il merito delle scoperte annunziate al mondo
dal Sidereus Nuncius. I giudizi del Borelli sulle cose galileiane, inspirati
in gran parte dal desiderio di far dispetto all'odiato Viviani, da lui accettati
troppo facilmente, lo inducono a defraudare Galileo della parte che gli spetta
nella invenzione del termometro. Arrischiato poi, ed in nessun modo giu
stificato dagli adotti documenti, e nemmeno dalle sue stesse conchiusioni,
non esitiamo ad affermare il tentativo di spogliare Galileo del merito, che
incontrastabilmente gli spetta d'aver scoperta la natura della curva descritta
dai proietti. E questo noi notiamo colla piena certezza che l'autore, richia
mato a ponderar meglio questi argomenti, riformerà i suoi giudizi.
zione per Fra Paolo Sarpi scienziato; ma quand'anche dividessimo tutto
intero il suo entusiamo, non sapremmo mai indurci, come egli vorrebbe, a
dividere fra Galileo ed il Sarpi il merito delle scoperte annunziate al mondo
dal Sidereus Nuncius. I giudizi del Borelli sulle cose galileiane, inspirati
in gran parte dal desiderio di far dispetto all'odiato Viviani, da lui accettati
troppo facilmente, lo inducono a defraudare Galileo della parte che gli spetta
nella invenzione del termometro. Arrischiato poi, ed in nessun modo giu
stificato dagli adotti documenti, e nemmeno dalle sue stesse conchiusioni,
non esitiamo ad affermare il tentativo di spogliare Galileo del merito, che
incontrastabilmente gli spetta d'aver scoperta la natura della curva descritta
dai proietti. E questo noi notiamo colla piena certezza che l'autore, richia
mato a ponderar meglio questi argomenti, riformerà i suoi giudizi.