1quelle della seconda basterà certamente l'avervi richiamata sopra la dì lui
attenzione. Enumerare distintamente tutti i punti, nei quali non ci trove
ressimo completamente d'accordo coll'autore, non è nè nostro ufficio, nè
nostro assunto.
attenzione. Enumerare distintamente tutti i punti, nei quali non ci trove
ressimo completamente d'accordo coll'autore, non è nè nostro ufficio, nè
nostro assunto.
E poichè vogliamo finirla colle censure, aggiungeremo ancora, che non
siamo d'accordo col nostro autore in certi criteri di selezione, ch'egli vor
rebbe adottati là dove parla della pubblicazione dei manoscritti vinciani: nè
avremmo notata questa, che potrà anco essere stimata una minuzia, se non
vi vedessimo per entro una questione generale e di altissima importanza. —
Giusti sono gli appunti che egli fa ai primi editori del trattato di Leonardo
intorno al moto ed alla misura delle acque; ma quando, alla sua volta, egli
applica il suo principio di selezione ad un nuovo ordinamento di questa
magistrale scrittura, è egli proprio ben certo di essere penetrato nelle in
tenzioni dell'autore? o piuttosto non è ragionevole il timore di aver sosti
tuito, al pensiero di quello, il proprio? e che altri venga poi collo stesso
principio, e creda di farsene più fedele interprete con l'adottare criteri di
versi di selezione? Che mai ne verrebbe di tutte le cose vinciane, anzi
di quello stesso Codice Atlantico, il quale, del resto, è cosa ben diversa
da quello che mostra di credere il nostro autore, qualora nella pubblicazione
di esse prevalesse un tale indirizzo? Quando dieci studiosi avessero fatto
sui manoscritti di Leonardo un lavoro analogo a quello che vi condusse il
Richter, oppure anche adottando i più perfetti criteri di selezione, rimar
rebbe pur sempre il desiderio della pubblicazione integrale e diplomatica,
poichè ognuno vuole giudicare da sè, e quello che a taluno sfugge, perchè
stimato di poco momento, colpisce tal altro che, in un ordine alquanto di
verso di idee, lo stima importante; nè l'uomo coscienzioso di studio lascierà
mai in pace quelle carte preziose: e rinunzierà di risalire agli originali sol
tanto allora, che ne sia stata condotta una edizione conforme a quella che
il Ravaisson-Mollien sta pubblicando, e che per il Codice Atlantico il non
mai abbastanza compianto nostro Govi preparava, facendo opera egregia, de
gna della patria di Leonardo, e del Re che la promuoveva.
siamo d'accordo col nostro autore in certi criteri di selezione, ch'egli vor
rebbe adottati là dove parla della pubblicazione dei manoscritti vinciani: nè
avremmo notata questa, che potrà anco essere stimata una minuzia, se non
vi vedessimo per entro una questione generale e di altissima importanza. —
Giusti sono gli appunti che egli fa ai primi editori del trattato di Leonardo
intorno al moto ed alla misura delle acque; ma quando, alla sua volta, egli
applica il suo principio di selezione ad un nuovo ordinamento di questa
magistrale scrittura, è egli proprio ben certo di essere penetrato nelle in
tenzioni dell'autore? o piuttosto non è ragionevole il timore di aver sosti
tuito, al pensiero di quello, il proprio? e che altri venga poi collo stesso
principio, e creda di farsene più fedele interprete con l'adottare criteri di
versi di selezione? Che mai ne verrebbe di tutte le cose vinciane, anzi
di quello stesso Codice Atlantico, il quale, del resto, è cosa ben diversa
da quello che mostra di credere il nostro autore, qualora nella pubblicazione
di esse prevalesse un tale indirizzo? Quando dieci studiosi avessero fatto
sui manoscritti di Leonardo un lavoro analogo a quello che vi condusse il
Richter, oppure anche adottando i più perfetti criteri di selezione, rimar
rebbe pur sempre il desiderio della pubblicazione integrale e diplomatica,
poichè ognuno vuole giudicare da sè, e quello che a taluno sfugge, perchè
stimato di poco momento, colpisce tal altro che, in un ordine alquanto di
verso di idee, lo stima importante; nè l'uomo coscienzioso di studio lascierà
mai in pace quelle carte preziose: e rinunzierà di risalire agli originali sol
tanto allora, che ne sia stata condotta una edizione conforme a quella che
il Ravaisson-Mollien sta pubblicando, e che per il Codice Atlantico il non
mai abbastanza compianto nostro Govi preparava, facendo opera egregia, de
gna della patria di Leonardo, e del Re che la promuoveva.
Queste cose abbiamo voluto notare, perchè, con qualche altra di minor
conto, nell'insieme bene armonizzato di questo ragguardevolissimo lavoro,
ci parvero vere stuonature: “ un corno, un oboè fuori di chiave ” in mezzo
ad un concerto che nel suo complesso appaga lo spirito, sodisfa la mente e
delizia le orecchie. Ed è invero deliziato il lettore, oltre che dalla sostanza,
dalla forma data all'opera poderosa. L'Autore, in certo punto del suo lavoro
si dice “ nato per fortuna sulle rive dell'Arno ”: dichiarazione superflua,
poichè, pur non sapendolo, avremmo potuto dirgli:
conto, nell'insieme bene armonizzato di questo ragguardevolissimo lavoro,
ci parvero vere stuonature: “ un corno, un oboè fuori di chiave ” in mezzo
ad un concerto che nel suo complesso appaga lo spirito, sodisfa la mente e
delizia le orecchie. Ed è invero deliziato il lettore, oltre che dalla sostanza,
dalla forma data all'opera poderosa. L'Autore, in certo punto del suo lavoro
si dice “ nato per fortuna sulle rive dell'Arno ”: dichiarazione superflua,
poichè, pur non sapendolo, avremmo potuto dirgli: