1stanza, e che i visibili oggetti gli si presentano come se fossero
dipinti sopra una tela calatagli innanzi agli occhi. Di qui viene
ad acquistare la prima idea dello spazio superficiale, circoscritto
all'intorno dal più semplice e regolare de'perimetri, il cerchio.
L'esercizio poi e l'uso che egli arcanamente impara a fare degli
argomenti della parallasse, lo rendono accorto dell'altra dimensione
dello spazio, della profondità, cosicchè dalla superficie passa ad
acquistar l'idea del solido e dalla nozione del cerchio passa a quella
dell'emisfero. È la geometria dunque la prima scienza che l'uomo
impara, e la prima arte che lo guida in acquistar le prime notizie
del mondo creato. Quel bambinello intanto, il quale aveva poco più
che quaranta giorni, ha passato già dell'età sua il primo anno. Tor
niamo ad osservarne gli atti, e a veder quali novità presentano i
suoi costumi. Non è più, com'allora, estatico e contemplativo: ei
si vede anzi vivameute commosso alle impressioni che fanno sopra
lui gli oggetti esteriori, e alcuni lo impauriscono, per cui rifugge
strillando da loro, e altri lo allettano, e sorridendo si sporge per
averli, e avutili, desiderosamente, gli stringe e se ne impossessa.
Non si contenta più di contemplare con gli occhi l'esteriore appa
renza di quelle cose, ma le stringe fortemente fra le sue mani, per
renderne più intimo e più squisito il contatto, le lacera quasi vo
lesse penetrare a veder quel che v'è dentro e sotto esse nascosto,
e tanta avidità ha di compenetrarsi con quelli oggetti, che tutto
vorrebbe cacciar dentro alla sua bocca. L'altro passo dunque che
fa l'uomo, per pigliar pieno possesso del mondo è quello dell'eser
cizio de'sensi e dell'arte dell'esperienza.
dipinti sopra una tela calatagli innanzi agli occhi. Di qui viene
ad acquistare la prima idea dello spazio superficiale, circoscritto
all'intorno dal più semplice e regolare de'perimetri, il cerchio.
L'esercizio poi e l'uso che egli arcanamente impara a fare degli
argomenti della parallasse, lo rendono accorto dell'altra dimensione
dello spazio, della profondità, cosicchè dalla superficie passa ad
acquistar l'idea del solido e dalla nozione del cerchio passa a quella
dell'emisfero. È la geometria dunque la prima scienza che l'uomo
impara, e la prima arte che lo guida in acquistar le prime notizie
del mondo creato. Quel bambinello intanto, il quale aveva poco più
che quaranta giorni, ha passato già dell'età sua il primo anno. Tor
niamo ad osservarne gli atti, e a veder quali novità presentano i
suoi costumi. Non è più, com'allora, estatico e contemplativo: ei
si vede anzi vivameute commosso alle impressioni che fanno sopra
lui gli oggetti esteriori, e alcuni lo impauriscono, per cui rifugge
strillando da loro, e altri lo allettano, e sorridendo si sporge per
averli, e avutili, desiderosamente, gli stringe e se ne impossessa.
Non si contenta più di contemplare con gli occhi l'esteriore appa
renza di quelle cose, ma le stringe fortemente fra le sue mani, per
renderne più intimo e più squisito il contatto, le lacera quasi vo
lesse penetrare a veder quel che v'è dentro e sotto esse nascosto,
e tanta avidità ha di compenetrarsi con quelli oggetti, che tutto
vorrebbe cacciar dentro alla sua bocca. L'altro passo dunque che
fa l'uomo, per pigliar pieno possesso del mondo è quello dell'eser
cizio de'sensi e dell'arte dell'esperienza.
Ma prima di giungere a questo secondo passo, proseguendo per
la dirittura di quella via, che conduce l'uomo alle prime notizie del
mondo creato, percorre una via traversa, e si direbbe perciò che
delira. Alla serena contemplazione che abbiamo ammirata dianzi,
prima che il bambino passi a quella sua vivacità di atti per cui il
mondo si assoggetta a'suoi sensi; succede una specie d'irrequie
tezza, la quale non è poi altro se non che l'effetto di un segreto
orgoglioso delirio. Il bambino è irrequieto, perchè vorrebbe che il
mondo procedesse a modo suo, e prima d'imparar che il mondo
si governa con leggi sue proprie, vorrebbe esser egli il legislatore
del mondo.
la dirittura di quella via, che conduce l'uomo alle prime notizie del
mondo creato, percorre una via traversa, e si direbbe perciò che
delira. Alla serena contemplazione che abbiamo ammirata dianzi,
prima che il bambino passi a quella sua vivacità di atti per cui il
mondo si assoggetta a'suoi sensi; succede una specie d'irrequie
tezza, la quale non è poi altro se non che l'effetto di un segreto
orgoglioso delirio. Il bambino è irrequieto, perchè vorrebbe che il
mondo procedesse a modo suo, e prima d'imparar che il mondo
si governa con leggi sue proprie, vorrebbe esser egli il legislatore
del mondo.