I. Dei primi csercizi giovanili intorno ai libri baricentrici di Archimede. — II. Dell'invenzione de
centro di gravità nelle porzioni di parabola e di cerchio. — III. Di alcune nuove invenzioni
baricentricho, per via degli indivisibili. — IV. Del centro di gravità degli archi di cerchio. e
delle fallacie del Guldin intorno ai centri delle callotte, delle zone e de'settori sferici, notate dal
Cavalieri, dietro le dimostrazioni avute dal Torricelli. — V. Della diversità del metodo del
Keplero da quello del Cavalieri, e come fosse questo applicato dal Torricelli, per ritrovare in
vario modo il centro di gravità del cono, e di altre figure. — VI. Del centro di gravità dei so
lidi scavati — VII. Del centro di gravità dei solidi vasiformi. — VIII. Del centro di gravità dei
solidi conoidali. — IX. Del centro di gravità dei solidi cavalierani, e della cicloide.
centro di gravità nelle porzioni di parabola e di cerchio. — III. Di alcune nuove invenzioni
baricentricho, per via degli indivisibili. — IV. Del centro di gravità degli archi di cerchio. e
delle fallacie del Guldin intorno ai centri delle callotte, delle zone e de'settori sferici, notate dal
Cavalieri, dietro le dimostrazioni avute dal Torricelli. — V. Della diversità del metodo del
Keplero da quello del Cavalieri, e come fosse questo applicato dal Torricelli, per ritrovare in
vario modo il centro di gravità del cono, e di altre figure. — VI. Del centro di gravità dei so
lidi scavati — VII. Del centro di gravità dei solidi vasiformi. — VIII. Del centro di gravità dei
solidi conoidali. — IX. Del centro di gravità dei solidi cavalierani, e della cicloide.
I.
All'opera di ridurre alla maggior perfezione che fosse possibile i trattati
delle nuove Scienze del moto, intorno a che abbiamo veduto le sollecite cure
datesi negli ultimi anni della sua vita da Galileo, successe quel Torricelli,
che abbiamo trovato in Arcetri a piè del letto, dove il vecchio maestro lan
guiva, quasi rigoglioso rampollo dell'albero, che è già per cadere. L'eccel
lenza del successore si poteva fin d'allora giudicar dai due libri del moto
dei gravi e dei proietti, i quali erano già stati scritti, e due anni dipoi, nel
pubblicarli, si davano come una diligente respigolatura nel campo altrui. In
fine al volume però prometteva l'Autore ai lettori, ai quali non fossero quelle
cose dispiaciute, che avrebbe aggiunto un trattato dei centri di gravità delle
superficie e dei solidi, come parti rimaste intatte nei libri del Commandino,
del Valerio e dello stesso Galileo. Il Mersenno poi si profferse di far quel trat
tato stampare a Parigi, nè il Torricelli mostrò di ricusare il favore, rispon-
delle nuove Scienze del moto, intorno a che abbiamo veduto le sollecite cure
datesi negli ultimi anni della sua vita da Galileo, successe quel Torricelli,
che abbiamo trovato in Arcetri a piè del letto, dove il vecchio maestro lan
guiva, quasi rigoglioso rampollo dell'albero, che è già per cadere. L'eccel
lenza del successore si poteva fin d'allora giudicar dai due libri del moto
dei gravi e dei proietti, i quali erano già stati scritti, e due anni dipoi, nel
pubblicarli, si davano come una diligente respigolatura nel campo altrui. In
fine al volume però prometteva l'Autore ai lettori, ai quali non fossero quelle
cose dispiaciute, che avrebbe aggiunto un trattato dei centri di gravità delle
superficie e dei solidi, come parti rimaste intatte nei libri del Commandino,
del Valerio e dello stesso Galileo. Il Mersenno poi si profferse di far quel trat
tato stampare a Parigi, nè il Torricelli mostrò di ricusare il favore, rispon-