Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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Benchè sempre però, secondo l'istituto, si attribuisca dal Segretario in
generale
ogni scoperta a tutta intiera l'Accademia, il Borelli è sollecito di
far
sapere al mondo scientifico come la scoperta, e la ragione speculata del
salto
dell'immersione è particolarmente cosa tutta sua, per cui, nel Libro
De motion. natur., lasciò così scritto: “ Verum est quod in principio im­
mersionis
, vasi vitrei intra nivem sale aspersam primo aqua a gradu 142
brevi
saltu trium fere graduum elevatur, et hic licet videatur augeri et ra­
refieri
moles aquae ipsius vasis, nihilominus ego animadverti et docui hoc
contingere
a restrictione eiusdem vasis (Regio Julio, 1670, pag.
547).
Che la nuova teoria del dilatamento de'vasi, per l'intrusion del calore
dentro
i loro pori, fosse oppugnata dai Peripatetici, i quali si appagano,
dice
lo stesso Borellidi quei sottili, sufficienti e virtuosissimi vocaboli,
cioè
di qualità calda e fredda, perchè caloris est rarefacere et frigoris con­
densare
(Fabbr.
Lett. I, 93); non fa maraviglia: maggior maraviglia però
farebbe
il veder muovere le opposizioni da uno degli stessi Accademici, se
non
si sapesse oramai lo spirito che lo frugava di contradire e di mettere
scrupolo
in tutto ciò che di nuovo s'annunziava dall'Accademia.
Carlo Ri­
naldini
negava che si potessero quelle borelliane teorie applicare al fatto del
salto
dell'immersione, perchè, dilatandosi al calore tutta insieme la mole
del
vetro, l'interna superficie del cannello, come respinta in dentro, non si
dilata
ma si ristringe.
Proponeva, a persuadere sperimentalmente questo suo
assunto
, di prendere un maschio, che scorresse a freddo esattamente in un
anello
di ferro, e presagiva che, riscaldandosi questo anello, per via del ri­
crescimento
operatovi dal calore, il maschio non vi si sarebbe potuto infi­
lare
altrimenti.
Su tale proposta, nell'Accademia, il principe Leopoldo fece
far
l'esperienza, e fu trovato che, tutto al contrario di quel che avea pre­
sagito
il Rinaldini, il maschio nell'anello così riscaldato, v'entrava e usciva
con
molta più facilità di prima.
Poi l'esperienza, a dimostrar lo stesso ef­
fetto
, fu, diciamo così, ringentilita, facendo gli Accademici tornire un'ar­
milla
di bronzo che incastrasse per l'appunto in un mastietto dello stesso
metallo
(Saggi ecc., pag.
120). Il Principe, per mezzo del medesimo Bo­
relli
, fece partecipare il resultato di questa esperienza al Rinaldini, il quale
così
rispondeva da Pisa in una lettera del 11 Novembre 1657 diretta al
Viviani
: “ Il signor Borelli mi ha partecipato una scrittagli dal serenissimo
principe
Leopoldo, circa l'esperienza che io gli proposi da farsi quanto al­
l
'anello riscaldato ecc.
e sento, come posto freddo nel mascolo, sicchè ci an-

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