Sedotto dall'esempio della palla che incontra l'acqua, esempio che a
lui parve maravigliosissimo, il Viviani non lo lasciò sterile ricevendolo dal
Cartesio, come sterile l'avea lasciato il Cartesio ricevendolo dal Keplero, ma
pensò di fecondarlo in modo, che s'accostasse più strettamente il fatto mec
canico a fiancheggiare il diottrico. Consisteva quel pensiero nel volere spe
94[Figure 94]
lui parve maravigliosissimo, il Viviani non lo lasciò sterile ricevendolo dal
Cartesio, come sterile l'avea lasciato il Cartesio ricevendolo dal Keplero, ma
pensò di fecondarlo in modo, che s'accostasse più strettamente il fatto mec
canico a fiancheggiare il diottrico. Consisteva quel pensiero nel volere spe
94[Figure 94]
Figura 29.
rimentare quali mutazioni, per le varie obliquità,
faceva la direzione della palla entrata nell'acqua,
forse per veder se avveravasi anco in questo caso,
come per la luce, la legge de'seni. Abbiamo di
questo pensiero le vestigie nella seguente nota au
tografa: “ Diverse prove da farsi, tra le quali que
sta: se nel vaso AB (fig. 29) pien d'acqua, la
sciando scorrere giù per un'assicella DF una pallina
per aria, che poi entri nell'acqua; se, nell'entrare
nell'acqua, muti direzione di moto con alzarsi del
l'assicella, come io credo ” (MSS. Cim., T. IV,
c. 244).
rimentare quali mutazioni, per le varie obliquità,
faceva la direzione della palla entrata nell'acqua,
forse per veder se avveravasi anco in questo caso,
come per la luce, la legge de'seni. Abbiamo di
questo pensiero le vestigie nella seguente nota au
tografa: “ Diverse prove da farsi, tra le quali que
sta: se nel vaso AB (fig. 29) pien d'acqua, la
sciando scorrere giù per un'assicella DF una pallina
per aria, che poi entri nell'acqua; se, nell'entrare
nell'acqua, muti direzione di moto con alzarsi del
l'assicella, come io credo ” (MSS. Cim., T. IV,
c. 244).
Non contento il Viviani di starsene ai modi di sperimentare da sè in
ventati, faceva saggio de'modi proposti anche dagli altri, e a carte 101 del
Tomo XI de'citati MSS. del Cimento, si vede di sua propria mano abboz
zato un disegno, allato al quale si legge: “ Strumento del Keplero per os
servare gli angoli delle refrazioni. ” Questo strumento kepleriano è quello
che vedesi disegnato a principio della Diottrica, e per mezzo del quale pro
ponevasi l'Autore di sciogliere il seguente problema: “ Pellucidi corporis
duri refractiones artificiose metiri in omni radiorum inclinatione ” (Aug.
Vindel. 1611, pag. 1).
ventati, faceva saggio de'modi proposti anche dagli altri, e a carte 101 del
Tomo XI de'citati MSS. del Cimento, si vede di sua propria mano abboz
zato un disegno, allato al quale si legge: “ Strumento del Keplero per os
servare gli angoli delle refrazioni. ” Questo strumento kepleriano è quello
che vedesi disegnato a principio della Diottrica, e per mezzo del quale pro
ponevasi l'Autore di sciogliere il seguente problema: “ Pellucidi corporis
duri refractiones artificiose metiri in omni radiorum inclinatione ” (Aug.
Vindel. 1611, pag. 1).
Così, mentre il Viviani con la sua Scatola sperimentava le rifrazioni
ne'liquidi, collo strumenlo kepleriano le sperimentava ne'cristalli, non la
sciando per nessuna parte il nuovo campo diottrico inesplorato. Queste no
stre investigazioni riuscite non affatto infelici accesero in noi il desiderio di
procedere a investigare se il Viviani avesse tertato nessuna applicazione di
que'suoi studii alla diottrica delle lenti. Com'a splendido segno fra le te
nebre si teneva da noi collo sguardo dietro alle relazioni che passarono tra
l'Huyghens e l'Accademia fiorentina, a proposito della Diottrica.
ne'liquidi, collo strumenlo kepleriano le sperimentava ne'cristalli, non la
sciando per nessuna parte il nuovo campo diottrico inesplorato. Queste no
stre investigazioni riuscite non affatto infelici accesero in noi il desiderio di
procedere a investigare se il Viviani avesse tertato nessuna applicazione di
que'suoi studii alla diottrica delle lenti. Com'a splendido segno fra le te
nebre si teneva da noi collo sguardo dietro alle relazioni che passarono tra
l'Huyghens e l'Accademia fiorentina, a proposito della Diottrica.
Nella Brevis assertio Systematis sui prometteva l'Autore della scoperta
dell'Anello saturnio “ quae ad theoriam Dioptrices spectant propediem in
lucem mittere ” (Op. varia, Lugd. Batav. 1724, pag. 627), promessa che,
ripetuta per lettera privata al principe Leopoldo, moveva questi a stringere
il promittente a mantenere, scrivendogli il dì 19 Novembre 1660: “ Intanto
starò attendendo l'invenzione del suo nuovo modo di Canocchiali, e dopo
il suo ritorno in Olanda quell'Opera che ella ne promette ” (MSS. Cim.,
T. XXIII, c. 44).
dell'Anello saturnio “ quae ad theoriam Dioptrices spectant propediem in
lucem mittere ” (Op. varia, Lugd. Batav. 1724, pag. 627), promessa che,
ripetuta per lettera privata al principe Leopoldo, moveva questi a stringere
il promittente a mantenere, scrivendogli il dì 19 Novembre 1660: “ Intanto
starò attendendo l'invenzione del suo nuovo modo di Canocchiali, e dopo
il suo ritorno in Olanda quell'Opera che ella ne promette ” (MSS. Cim.,
T. XXIII, c. 44).