Ceredi, Giuseppe, Tre discorsi sopra il modo d' alzar acque da' lvoghi bassi : Per adacquar terreni. Per leuar l' acque sorgenti, & piouute dalle ca[m]pagne, che non possono naturalmente dare loro il decorso. Per mandare l' acqua da bere alle Città, che n' hannobisogno, & per altri simili vsi. ; Opera non piu stampata

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1braccio, con corſo aſſai piu inchinato, & ueloce, che non ſi or­
dinariamente
al moto de'riui, che ci ſeruono per adacquare.
Et un
cauallo
che non ſia de'piu gagliardi, ne tira all'iſteſſa altezza, &
con
l'iſteſſe circoſtanze, piu di mezo canale da prato; cioè, un
quadro
di ſei oncie per ogni lato: al qual ſegno, & alle quali con­
ditioni
non eſſendoſi ancora mai auicinata per molto ſpatio alcuna
dell
'altre machine; & potendo ſi queſta fabricare, & mantenere
con
pochiſſima ſpeſa, a riſpetto dell'utile; anzi eſſendo fortiſſima,
& durabile in ogni ſua parte fuor della credenza d'ognuno, che
non
l'habbia prouata; non è ſenza ragione, che ſi debbano aſpet­
tare
da lei effetti per adacquare terreni, & per altri uſi, con l'uti­
lità
grandiſſima, ch'io diuiſerò nel terzo diſcorſo.
Aggiungeſi
che
ogni mediocre arteſice, pur che n'habbia una fiata ſabricato
una
ſecondo le norme, ch'io fra poco apertamente dimoſtrerò, ſarà
atto
con non molta fatica, & ſenza commettere errore alcuno a ſa
bricarne
, & raſſettarne quante baſteranno per li ſeruigi di mol­
tiſſimi
buomini.
Ma ſe non è stato poſta in uſo ſino ad hora, ſono
ficuro
, che la grande autorità di Vitruuio, il quale ſolo fra tutti li
ſcrittori
conoſciuti n'ha trattato; & l'imperfettione delle regole,
ch
'egli ha laſciato, ne ſieno stato ſpecialiſſima, & fortiſſima cagio­
ne
: tanto piu che coloro, che pur alla fine hanno inteſo le ſue diffi­
cili
norme, & l'hanno ridotte all'opera, ſi ſono ritrouati ingan­
nati
in molte coſe: & ſoura ogni altra, nella forza del motore, il
quale
ui biſogna ſi gagliardo, che mi diſſe gia il Clariſſimo Signore
Pandolſo
Contareni, che molti nobili Vinitiani, ſra'quali anc'eſſo
n
'era uno, molte n'haueuano fabricato con effetto ſempre uano, &
fallace
per molti riſpetti; & ſpecialmente per la grandiſſima diffi­
cultà
del mouerla, talche finalmente ognuno stracco dalle ſpeſe,
l
'haueua laſciata, & piu preſto s'era accommodato con qualche
altro
magiſtero.
Per la qual coſa mi ſono aſſai marauigliato, che
il
dottiſſimo Monſig.
Barbaro entraſſe mai in iſperienza (come egli
ſcriue
ne'ſuoi commentari ſopra Vitruuio) che con queſto iſtromé­
to
tirato al modo di queſto autore, facendoſi cadere l'acqua adoſſo
a
qualche ruota fiſſa in lui medeſimo, ſi poteſſe cagionare il moto
perpetuo
, ſi lungamente cercato in uano da tanti belliſſimi ingegni
& non mai ancora ritrouato.
Abenche io ſcoprirò piu di ſotto la
origine
di queſta ſperanza, quando io hauerò prima fatto manife-

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