Ceredi, Giuseppe, Tre discorsi sopra il modo d' alzar acque da' lvoghi bassi : Per adacquar terreni. Per leuar l' acque sorgenti, & piouute dalle ca[m]pagne, che non possono naturalmente dare loro il decorso. Per mandare l' acqua da bere alle Città, che n' hannobisogno, & per altri simili vsi. ; Opera non piu stampata

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1de'monti, dal che ne ſeguono le piene di quaſi tutti li fiumi.
Non con ſi buona arte del peſo ſi fabrica il timpano deſcritto da
Vitruuio nella ſeconda parte del nono capo del decimo libro, & po­
sto nel quarto libro fra le figure di Flauio Vegetio: percio che ſe
bene con le iſteſſe cagioni, & quaſi nell'iſteſſo modo, che fa la ruo­
ta di Verona, alza, & uerſa l'acqua; ha nondimeno il principio
del ſuo mouimento molto uicino al centro: cioè, per lo ſpatio, che
puo girare un'huomo con una cigognola: il quale non s'è mai uiſto
che paſſi dodici oncie: onde eſſendo il raggio, alla fine di cui è poſto
il peſo, molto piu lungo che il raggio della cigognola, non ſolo que­
ſta machina non è aiutata dalla ſcienza de'peſi, ma è fatta quaſi al
contrario.
Alla qual coſa uolendo fare qualche prouedimento alcuni ſcié­
tiati huomini, hanno piu preſto abbracciata la dottrina dell'iſteſſo
Vitruuio nel principio del ſouradetto nono capo del decimo libro;
facendo il timpano in modo, che l'acqua non reſta ſempre nella fine
del raggio maggiore; anzi quanto piu ſi leua, tanto piu s'auicina
al centro, & eſce per i colombari de'perni, non alzando piu, che
per la metà del diametro del timpano.
Di piu fuora de'precetti di
Vitruuio, hanno anco fatto, che il raggio, oue è il motore, è al­
quanto piu lungo, che il raggio, che riceue il peſo: ordinando un
cauallo, che con un giro maggiore, che il timpano non è; & con
una ruota dentata, che batte in una rocchetta di fuſa cacciata ſu
i perni; non ſolo muoue con piu facilità, ma anco aſſai uelocemen­
te.
Due di queſte machine ſi ueggono a Lucia Fucina ſette miglia
lontano da Venetia; con una delle quali, che è la minore, ſi leua
l'acqua, che ſorge di ſouerchio in certe campagne lauorate, & ſi
tragetta nella ualle uicina; con l'altra, che è la maggiore, s'alza
l'acqua della Brenta per mandarla oltra l'argine, che è fra la Bren
ta, & il mare; accioche ſe ne riempino le barche, & ſi conducano
alla città per uſo delle ciſterne.
Ma il Paladio, Architetto in Venetia di grandiſſimo credito,
me ne moſtrò per ſua gran corteſia una molto eccellente, & non an­
cor publicata; la quale gia m'era stato aſſai lodata dal Clariſſimo
Signor Marcantonio Barbaro fratello del Reuerendiß. & dottiſſi­
mo eletto d'Acquilegia, a cui meritamente quei nobili Vinitiani
commettono il giudicio di quaſi tutte l'opere mathematice.
Et in

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