1medeſimo; & che ſempre la miſura della forza ſi piglia dal punto
in cul ſi troua il motore, al punto, che per linea retta uà al centro
del peſo: ne piu, ne meno come ſe il uette fuſſe tutto retto dal cen
tro ſino a quel punto, & come ſe ſi moueſſe col peſo naturale uerſo
il centro del mondo. Oltra di queſto, il douer uuole, che ſe il uette
per una par te di lui s'allontana dal centro del peſo (queſta è ragio
ne, che conuince del tutto) & per l'altra s'auicina, tanto perda di
forza per la parte, che s'auicina, quanto n'acquiſta per quella,
che s'allontana, alla proportione: & per l'oppoſta ragione perda a
quella per cui acquiſta. ne la ragione delle ruote puo tanto, che la
forza loro, quando è maggiore, che non importa la lunghezza
del raggio, non ſi debba tutta tirare dall'impulſione, & dal moui
mento dell'aere. anzi ſi uede, che con l'iſteſſa gagliardezza mo
uerà un'huomo pian piano, ſenza impulſione d'aere, una ruota di
raggi, tolta uia la circonferenza continua, come ſe ui fuſſe l'iſteſſa
circonferenza, la quale non paſſaſſe la lunghezza de'raggi.
in cul ſi troua il motore, al punto, che per linea retta uà al centro
del peſo: ne piu, ne meno come ſe il uette fuſſe tutto retto dal cen
tro ſino a quel punto, & come ſe ſi moueſſe col peſo naturale uerſo
il centro del mondo. Oltra di queſto, il douer uuole, che ſe il uette
per una par te di lui s'allontana dal centro del peſo (queſta è ragio
ne, che conuince del tutto) & per l'altra s'auicina, tanto perda di
forza per la parte, che s'auicina, quanto n'acquiſta per quella,
che s'allontana, alla proportione: & per l'oppoſta ragione perda a
quella per cui acquiſta. ne la ragione delle ruote puo tanto, che la
forza loro, quando è maggiore, che non importa la lunghezza
del raggio, non ſi debba tutta tirare dall'impulſione, & dal moui
mento dell'aere. anzi ſi uede, che con l'iſteſſa gagliardezza mo
uerà un'huomo pian piano, ſenza impulſione d'aere, una ruota di
raggi, tolta uia la circonferenza continua, come ſe ui fuſſe l'iſteſſa
circonferenza, la quale non paſſaſſe la lunghezza de'raggi.
Io m'aueggo, che in tali ſoggetti ſarebbe bene hauere l'arte del
dire di Mercurio, il quale fu adorato da gli antichi per lo Iddio
dell'eloquenza piu preſto perche con le ſole parole, ſenza geſti, &
ſenza figure ſi faceua intendere chiaramente da ognuno, in qua
lunque oſcura materia egli ragionaſſe, che per altra cagione. pure
non potendo eſſere quì hora l'eloquenza di quello Iddio, & ſpecial
mente con meco, che tanto ſolamente m'arrogo d'heuerne acqui
ſtato, quanto baſta a fare conoſcere, anco con mediocre fatica, la
uerità delle coſe, ch'io tratto: non fia forſe male, ch'io deſcriua al
cune figure delle piu importanti; nelle quali con ſuo non prima pé
ſato danno, molti per altro ualent'huomini hanno preſo granchi di
non leggiera conſideratione. Ilche io farò tanto piu uolentieri,
quanto non ui eſſendo ſin'ad hora stato alcuno de gli autori latini,
od altra lingua, che n'habbia ſcritto particolarmente; ſon ſicuro,
ch'io ſchifferò nell'auenire a chi leggerà attentamente queſti pochi
ſeritti, molti trauagli, & non poche ſpeſe, ſe mai prendeſſe lui de
ſio d'occuparſi nell'operationi di queſti ingegnoſi ritrouati. che ue
ramente ſi dolce è il uedere naſcere qualche bello effetto, & cono
ſcerne la cagione in ſimili magiſteri, che pochiſon coloro, che pur
una uolta n'habbiano ſentito l'odore, che non ghiribizzino molte
uolte da ſe steſſi per dar fine a qualcheduna delle molte imagina-
dire di Mercurio, il quale fu adorato da gli antichi per lo Iddio
dell'eloquenza piu preſto perche con le ſole parole, ſenza geſti, &
ſenza figure ſi faceua intendere chiaramente da ognuno, in qua
lunque oſcura materia egli ragionaſſe, che per altra cagione. pure
non potendo eſſere quì hora l'eloquenza di quello Iddio, & ſpecial
mente con meco, che tanto ſolamente m'arrogo d'heuerne acqui
ſtato, quanto baſta a fare conoſcere, anco con mediocre fatica, la
uerità delle coſe, ch'io tratto: non fia forſe male, ch'io deſcriua al
cune figure delle piu importanti; nelle quali con ſuo non prima pé
ſato danno, molti per altro ualent'huomini hanno preſo granchi di
non leggiera conſideratione. Ilche io farò tanto piu uolentieri,
quanto non ui eſſendo ſin'ad hora stato alcuno de gli autori latini,
od altra lingua, che n'habbia ſcritto particolarmente; ſon ſicuro,
ch'io ſchifferò nell'auenire a chi leggerà attentamente queſti pochi
ſeritti, molti trauagli, & non poche ſpeſe, ſe mai prendeſſe lui de
ſio d'occuparſi nell'operationi di queſti ingegnoſi ritrouati. che ue
ramente ſi dolce è il uedere naſcere qualche bello effetto, & cono
ſcerne la cagione in ſimili magiſteri, che pochiſon coloro, che pur
una uolta n'habbiano ſentito l'odore, che non ghiribizzino molte
uolte da ſe steſſi per dar fine a qualcheduna delle molte imagina-