Ceredi, Giuseppe, Tre discorsi sopra il modo d' alzar acque da' lvoghi bassi : Per adacquar terreni. Per leuar l' acque sorgenti, & piouute dalle ca[m]pagne, che non possono naturalmente dare loro il decorso. Per mandare l' acqua da bere alle Città, che n' hannobisogno, & per altri simili vsi. ; Opera non piu stampata

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              brutezze, non ſolo non haueua il decorſo libero; ma molte fiate
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              ancora non daua il paſſaggio alle naui come auanti ſoleua, & co­
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              me ſarebbe stato conueneuole. </s>
              <s>Dalla quale opera ſi giudica, che
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              haueſſero origine alcuni monti non piccioli di pezzami, & d'al­
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              tre materie, che ancor ſi ueggono non molto diſcoſto dalle ripe di
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              traſteuere. </s>
              <s>Et tuttauia ſi ſa, che in queſta impreſa non fu fatto al
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              tro uaſo, o canale per dare con altra nuoua ſtrada il paſſaggio al­
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              l'acque,
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              che quaſi all'aſciutto ſi lauoraua nel letto primiero:
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              percioche è tenuto per fermo da huomini architetti (& uno d'eſ­
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              ſi è l'Alberti) i quali hanno molto bene riconoſciuto il paeſe, che
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              cio non fuſſe eſſequito con altro, che con l'aiuto di diuerſe machi­
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              ne, lequali alzauano il fiume ne'foßi ordinari de' campi, & a po­
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              co a poco lo faceuano sboccare al mare, o nell'iſteſſo canale piu a
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              baſſo, oue ancora non ſi nettaua.
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              Ora fra queste machine, ſon ſicurißimo, che chi leggerà atten
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              tamente queſti noſtri diſcorſi, ſi laſcierà facilmente perſuadere, che
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              la prima, & la piu utile fuſſe queſta, di cui principalmente ſiamo
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              per ragionare. </s>
              <s>Le uere regole della fabrica di cui inſieme con l'anti
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              chiſsimo ſuo authore, interpretate, & tradotte molto imperfetta­
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              mente da Vitruuio iſteſſo, & da tutti gli altri, che dopo lui ſono
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              ſtati, per la malignità de' tempi ſono dimorate in maniera occulte,
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              che non mai perfettamente (s'io non m'inganno) ella s'è potuto fa
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              bricare ſin'a queſti tempi: ne quali mi è ſtato auiſo di hauere in mo
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              do trouato la uerità, & la piu ſoda ragione del bellißimo artificio
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              di lei, che homai non ui ſarà piu coſa da notarſi, che ui ſi debba ag
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              giungere, o permutare. </s>
              <s>Il che a quanto beneficio di quaſi tutte le
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              dopo qualch'anno ne ſentiranno utilità, non mai prima ne credu­
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              ta ne forſe imaginata. </s>
              <s>Non dico io gia per questo, che i belli in­
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              gegni di quelle potenti città, & delli Alamanni detti puoco ha, ſi
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              debbano notare di traſcuragine; poſcia che ſin qui non è stato lor
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              conceſſo di poter battere nello ſcopo di questo gioueuolißimo ma­
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              giſtero: percioche non m'è naſcosto, che anch'eßi ſono gionti (co­
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              me io dirò piu diffuſamente ſcriuendo delle ragioni della fabrica)
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              a tant'alto, & giusto ſegno, quanto ſi poteſſe da chiera sforzato
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              a ſaettare al buio, in berſaglio mobile, & in luogo ſopramodo tor
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              to, anzi a mille mani inchinato. </s>
              <s>Solamente poſſo con qualche ra-
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