Ceredi, Giuseppe, Tre discorsi sopra il modo d' alzar acque da' lvoghi bassi : Per adacquar terreni. Per leuar l' acque sorgenti, & piouute dalle ca[m]pagne, che non possono naturalmente dare loro il decorso. Per mandare l' acqua da bere alle Città, che n' hannobisogno, & per altri simili vsi. ; Opera non piu stampata

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              Milano, hebbe facultà di poter raccogliere tutti i piu degni au­
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              tori Greci che dalla grecia, in quei tempi oppreſſa dalla ſua mag­
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              gior rouina erano per diuerſi mezi traſportati nella nostra Italia:
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              Ne' quali ſcritti non mai ſtampati, o tradotti, che ſi ſappia; con­
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              feſſo di hauere ritrouato molte coſe di quelle, ch'io ſono per di­
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              re piu di ſotto, & che dopo molte poſitioni d'Euclide, d'Archime
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              de, d'Appollonio Pergeo, & di molti altri piu nuoui, che gia co­
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              noſciute da chi ha uoluto, è neceſſario, che s'habbiano alla mano
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              in queſte operationi; m'hanno fatto non poco lume nel camino,
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              ch'io penſo hauer finito dello ſtabilimento di questa macchina. </s>
              <s>Ma
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              piu d'ogn'altra coſa mi ſermò in questo mio proponimento, & fu
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              cagione, ch'io quaſi
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              ſia peruenuto alla ſine di queſt'o­
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              pera; il fauore, & la liberalità incomparabile dell'Illuſtriſſimo,
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              & Eccellentiſſimo Duca, et Signor noſtro il Signor
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              OTTAVIO
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              Far
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              neſe alla cui Eccellenza hauendo io molto familiarmente, per ſua
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              gran corteſia, manifeſtato il mio diſegno; non ſolamente, per eſſe­
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              re ella molto auezza alle ragioni mathematice, & ſpecialmente
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              all'appertenenti all'uſo della guerra, ne reſtò capaciſſima, & lo lo­
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              dò aſſai; ma ordinò anco a ſuoi Theſorieri, liquali allhora ſi dole­
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              uano, che le borſe erano quaſi uote dalle molte ſpeſe fatte per l'Illu­
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              ſtriſſima Signora la Principeſſa noſtra, che mi fuſſe sborſata una
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              buona ſomma di ſcudi; con l'amto de quali ſenza molto diſcommo
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              do delle mie ſostanze, & ſenza ritirarmi ponto dalla mia princi­
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              pale profeſſioni, ho potuto fabricare quaſi infiniti modelli piccioli,
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              & grandi; aggiugnendo, mutando, & leuando molte coſe, ſecon­
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              do che o la conditione della materia, od il concorſo di molte cagio­
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              ni lontane, et uicine; o la uarietà de' mezzi, od il grado delle pro­
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              portioni, o la forza de motori, o molti altri impedimenti, che poſ­
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              ſono attrauerſarſi, lo ricercauano. </s>
              <s>Che ſi sà bene da quei ſcientiati,
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              che pure una uolta ſi ſono dati all'operatione, che ſi numeroſo, &
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              grande è il mucchio di quelle oſſeruationi, le quali tutte a un trat­
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              to biſogna hauere nella fantaſia per far naſcere qualche nuouo, &
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              importante eſſetto, che quaſi ſempre è impoſſibile aſſettarle bene
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              inſieme, et indrizzarle ſicuramente all'opera ordinata; ſe non do­
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              po molti errori in uarij tempi dall'eſperienza riconoſciuti, & di
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              modo corretti co la ragione, che alla perfine ſi uenga alle uera per­
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