Ceredi, Giuseppe, Tre discorsi sopra il modo d' alzar acque da' lvoghi bassi : Per adacquar terreni. Per leuar l' acque sorgenti, & piouute dalle ca[m]pagne, che non possono naturalmente dare loro il decorso. Per mandare l' acqua da bere alle Città, che n' hannobisogno, & per altri simili vsi. ; Opera non piu stampata

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              <s>Della qual materia, perche eſſendo ella molto neceſſaria, in
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              altri mei ſcritti ne ragionerò in lungo ſecondo la ſentenza d'Ari­
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              ſtotele, di Galeno; non dirò altro per hora, ſe non che per certi
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              mei particolari auiſi, & per la gran corteſia, & magnanimità
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              dell'Illuſtriſſimo mio Signore, & padrone, non è auenuto a me ciò
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              che ſuol quaſi ſempre auenire a coloro, che ſi pongono in tali ope­
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              rationi. </s>
              <s>Imperoche gli huomini ingegnoſi che non ſono ſcientiati,
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              non fanno mai coſa buona ſe non a caſo: & non ſapendo intraccia­
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              re la cagione de gli errori, che ſeguono ne ſuoi lauori, ſpauentati fi­
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              nalmente dalla difficultà de' caſi ſucceſſi, laſciano l'impreſe abban­
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              donate; allegando poi mille fauole, & menzogne per iſcuſarſi.
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              <s>Gli ſcientiati, per la maggior parte ſi contentano di ſapere in uni­
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              uerſale, & di paſcerſi l'intelletto ſapendo ſolamente parlar con ra­
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              gione ſenza eſperienza alcuna; Et ſe pure a qualchuno di loro uien
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              uoglia di render perfetto l'habito della mente, con la pruoua de gli
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              effetti; s'è prudente, ſi frena aſſai, conſiderando a quante ſpeſe con
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              longhiſſima pacienza lui ſia biſogno ſoſtentare, et a quali calonnie
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              del uolgo ignorante, ſe per qualche diſaſtro non ſi faceſſe bene, gli
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              ſia neceſſario a ſottoporſi. </s>
              <s>Ma ſe pure non oſtante ogni sbarra,
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              egli paſſa all'operatione, di rado è che ſtracco dalle ſpeſe, che tan­
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              to piu paiono graui quanto piu ſono preſenti; & fatto impatiente
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              da gli errori, che ſeguono per non poterſi bene hauer l'occhio,
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              a tutte le coſe, che ſi debbono accoppiare inſieme; ultimamente non
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              ſi ritiri, & non ſi contenti d'hauer conoſciuto di quanto honore ap
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              preſſo de' buoni ſieno degni coloro, che riducono a fine qual ſi uo­
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              glia dell'arti, & ritrouati utili, o commodi alla congregatione de
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              gli huomini. </s>
              <s>Onde eſſendo io aſſai ſicuro dalle male lingue del uul­
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              go per lo fauore del Principe, ilquale pagatoſi delle mie ragioni,
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              era per difendere ogni mio fatto, ancorche ſiniſtramente riuſcito;
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              anzi non comportando la liberalità ſua, ch'io mi ſgomentaſſi per
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              qualunque ſpeſa fatta in uano nello ſtabilimento di molte eſperien­
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              ze; niſſuno (come io ſtimo) haurà per coſa marauiglioſa ſe da me
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              in cui erano anco l'altre ſopradette circoſtanze, piu preſto, che da
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              ciaſcheduno altro, ſia ſtato con mio maggior piacere, che traua­
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              glio quaſi ritrouata l'antichiſſima Chiocciola de gli antichi.
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              Di questa dunque inuitato dal buon eſſempio della liberalità
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              del mio Signore, ho deliberato di uoler dare libero, & chiaro ra-
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