Ceredi, Giuseppe, Tre discorsi sopra il modo d' alzar acque da' lvoghi bassi : Per adacquar terreni. Per leuar l' acque sorgenti, & piouute dalle ca[m]pagne, che non possono naturalmente dare loro il decorso. Per mandare l' acqua da bere alle Città, che n' hannobisogno, & per altri simili vsi. ; Opera non piu stampata

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              è sforzato (per darne qualche manifeſto eſlempio) a dare fede a ſi
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              utile maeſtria, uedendo il grandiſſimo ſaſſo dell'obeliſco detto la
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              Guglia, inalzato prima ſu l'altiſſime Piramidi d'Egitto, & poi
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              abbaſſato, & traſportato dall'Egitto a Roma? </s>
              <s>Chi non ſi maraui­
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              glia dell'eſperienza, che uede, & tocca riuſcita a'tempi piu nuoui,
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              conſiderando, & miſurando la pietra tutta d'un pezzo, poſta per
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              cupola, & coperchio non ſolamente del uacuo, ma anco della groſ­
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              ſima muraglia della gran mole chiamata la Rotonda di Rauenna?
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              <s>Quindi hebbero origine gli artificij del mouere ſu i Perni, ſu i Ro­
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              toli, & con le Trocchie. </s>
              <s>quindi ſi cagionarono le ragioni delle
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              statere di quaſi innumerabili ſorti di martinette, di molte uiti per­
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              petue, & tiratori di metalli: di uarie ruote, che ſi chiamano De­
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              ambulatorie; perche dentro, o ſopra di loro ui camina qualche
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              corpo mobile: delle ruote delle Carrette, delle Girelle, di diuerſe
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              forme d'Argani, delle Lieue, delle Tanaglie, del Timone, de gli
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              Alberi, et de'Remi delle naui, & di tanti altri iſtromenti, de'quali
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              non ſolo ragiona Ariſtotele nelle ſue quiſtioni mecanice, come di
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              coſe miracoloſe appreſſo de gli huomini, che nó ſono ſcientiati; ma
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              dopo lui Archimede in alcuni luoghi, & Herone, con molti altri
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              eccellenti Scrittori coſi greci come latini. </s>
              <s>Li quali iſtromenti, con
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              chiara eſperienza ſi prouano hauere ineſtimabile forza, dalli mol­
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              ti effetti, che ancora in queſti tempi ne ſeguono, quando talhora
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              i Capitani piu induſtrioſi o ſpingono, & leuano facilmente ponti
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              mobili di ſmiſurato peſo, ſopra qualche acqua, od altezza di mu­
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              raglia; o cacciano machine grandiſſime, & grauiſſime oue piu lor
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              piace con facilità non penſata; o ſuellono, & rompono ferri fortiſ­
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              ſimi; & altre materie duriſſime oltra al credere d'ognuno, che nó
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              n'ha uiſta l'eſperienza, od inteſa la ragioue. </s>
              <s>Laſcio la trauaglia­
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              ta, & moderna inuentione di leuare le groſſe naui ſommerſe, tutte
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              intiere dal ſondo del mare, ſolamente con la proportione della na­
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              turale leggierezza dell'aere, alla grauezza dell'acqua, & della
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              terra: coſa in uero molto ragioneuole, di ſottiliſſimo ingegno, &
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              di incomparabile utilità; ſe le ricchezze de gli huomini priuati
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              reggeſſero alle molte ſpeſe, che ſarebbeno di meſtieri, quando fuor
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              de'modelli, nell'opere grandi, con molte eſperienze, per le quali
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              ogni hora piu ſi correggono gli errori, ella ſi uoleſſe alla perfine ti­
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              rare alla perfettione. </s>
              <s>Laſcio anco molti altri ritrouati, che alla
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