Ceredi, Giuseppe, Tre discorsi sopra il modo d' alzar acque da' lvoghi bassi : Per adacquar terreni. Per leuar l' acque sorgenti, & piouute dalle ca[m]pagne, che non possono naturalmente dare loro il decorso. Per mandare l' acqua da bere alle Città, che n' hannobisogno, & per altri simili vsi. ; Opera non piu stampata

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              Nel quale ſe la catena tiraſſe ſenza auicinarſi mai piu al cen­
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              tro di quello, che è l'eſtremità di lui, gagliardiſſima ueramente fa­
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              rebbe la forza, per la lunghezza del ſuo diametro. </s>
              <s>ma eſſendo
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              neceſſario, che s'auicini ſe ſi dè mouere dalle due ale, tanto il uet­
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              te perde della forza gia acquiſtata, quanto la catena s'appropin­
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              qua al centro. </s>
              <s>Ho inteſo che il ualent'buomo ne fece la proua pri­
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              ma che ne ragionaſſe con al cuno, in uno edificio grande come ha­
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              ueua ad eſſere in effetto, in cui tuttauia la macina non calcaua: &
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              perche li riuſcì come haueua deſiderato, & con facilità ineſtima­
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              bile, non ſi curò di prouare nella macina, che calcaſſe. </s>
              <s>Ilche credo
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              che aueniſſe perche la ragione uera di tirare il uette nell'eſtremità
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              ſua l'haueua ſi perſuaſo, che non conſiderò l'oppoſta; cioè, che la
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              forza del motore nell'alette, era uicina al centro. </s>
              <s>Vn ſimile er­
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              rore preſe il diuino Michel' Angelo Buonaruoti, quando era gio­
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              uane, & penſaua di uoltare la mal formata chiocciola di Vitruuio
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              (che queſto diuino ſpirito fu piu uolte in humore di uolerlariduce­
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              re alla perfettione: & forſe, ſe non fuſſe stato diuertito da molte
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              altre impreſe, l'haurebbe fatto: percioche l'Eccellenza dell'Illu­
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              ſtriſſimo Signore il Duca noſtro mi diſſe gia, che n'haueua uiſto una
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