Ceredi, Giuseppe, Tre discorsi sopra il modo d' alzar acque da' lvoghi bassi : Per adacquar terreni. Per leuar l' acque sorgenti, & piouute dalle ca[m]pagne, che non possono naturalmente dare loro il decorso. Per mandare l' acqua da bere alle Città, che n' hannobisogno, & per altri simili vsi. ; Opera non piu stampata

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              cauato alcuni, che ſia bene, uolendoſi mouere un peſo in giro a porli
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              ſopra almeno due di queſte statere incrocciate ad angoli retti, con
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              quattro palle di peſo uguale, una per ogni eſtremità: perche dicono
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              che
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              queſti peſi tornar ſempre all'equilibrio, & eſſendo­
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              uene ſempre uno (ſe non in quel breuiſſimo ſpatio ch'egli è nella li­
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              nea perpendicolare) che reſta di ſopra inchinato all'equilibrio, le
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              ſtatere quaſi da ſe ſteſſe, o có poco aiuto uoltano il peſo in giro ſopra
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              cui ſon fiſſe. </s>
              <s>Quando il peſo s'haueſſe a mouere per mezo giro ſo­
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              lamente, queſta ragione ſarebbe uera anco con una ſtatera ſola; ma
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              douendoſi mouere per un giro intiero, la palla, che nel mezo giro
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              è ſtata in fauore nell'altro mezo s'oppone altrotanto per hauer ſito
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              contrario. </s>
              <s>& benche ſia aiutato dall'altro peſo dell'altra statera,
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              che ſcende, il guadagno nó è maggior della perdita; & quanto ſia
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              per queſta ragione tanto uiene a punto come ſe non ui fuſſero ne ſta
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              tere, ne palle: ſiche queſt'opera è in tutto ſouerchia. </s>
              <s>L'impulſione
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              dell'aere fatta con forza d'un corpo graue puo bene aiutare
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              to; percioche l'aere di ſopra dal peſo baſſo, ſpinta dal peſo alto cac­
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              cia il peſo baſſo, a cui per la ſua grauezza l'aere ſotto di lui cede
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              aſſai; tanto piu quando ha incominciato a circolare, & ad ondeg­
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              giare nel modo, che inſegnano i Filoſofi, & ſpecialmente Auerrois
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              (perche in queſta cagione è diſcordia fra Platone, & Ariſtotele)
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              diſputando ſopra il moto della naue nel fiume, & della ſaetta nell'
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              aere. </s>
              <s>Piu continuo tuttauia farebbe il circolare, & l'ondeggiare
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              dell'aere, ſe il corpo moſſo non uſciſſe mai dell iſteſſo luogo: come
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              auene nelle ruote giuſte, &
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              per ogni parte di loro: nel mo
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              to delle quali l'aere nó rende fatica mentre che ſi taglia, ne la uelo­
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              cità ſi ritarda per dar tempo all'aere, che entri nel luogo del corpo
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              moſſo; accioche o non ſi dia il uacuo, od il moto in un'iſtante: dal­
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              che auiene che quanto piu i raggi delle ruote Jono acuti in ambidoi
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              i lati in forma di rombo, tanto meno impediſcono. </s>
              <s>Et quádo alcuni
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              hanno detto che nelle ruote da'raggi l'aere, che è nel mezo di loro
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              gira come ſe fuſſe un corpo cótinuo, queſto ſi puo forſe ueriſicare nel
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              le ruote che ſi mouono ſu i perni fermi, che ſopra gli aſſi mobili
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              <s>Meglio adunque uerrebbe ſe ſi cóponeſſe una ruota
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              a cui la Chiocciola fuſſe ſoſtegno, & ambedue ſi giraſſero ſu i perni
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              medeſimi, la quale nella noſtra Chiocciola potrebbe eſſert di ſei
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              braccia di diametro, nel modo figurato quì appreſſo.
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