Ceredi, Giuseppe, Tre discorsi sopra il modo d' alzar acque da' lvoghi bassi : Per adacquar terreni. Per leuar l' acque sorgenti, & piouute dalle ca[m]pagne, che non possono naturalmente dare loro il decorso. Per mandare l' acqua da bere alle Città, che n' hannobisogno, & per altri simili vsi. ; Opera non piu stampata

Table of figures

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              albero, qual moto inſegna loro l'iſtinto ſuo piu facile, che lo ſpirale?
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              <s>non s'aiutano aſſai con l'ageuolezza di lui, il Nibbio, lo Sparuie­
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              re, l'Aquila, il Falcone, & altri augelli mentre ſeguendo l'appe­
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              tito naturale piace loro di uolare aſſai in alto? </s>
              <s>Che piu? </s>
              <s>le piante,
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              che (come dicono i Filoſofi) non hanno moto progreſſiuo, quando
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              non ſia conceſſa loro forza di leuarſi da ſe steſſe uerſo il cielo, &
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              habbiano uicino un'albero, o qual ſi uoglia appoggio fermo, non
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              con altra norma ſono ammaeſtrate nell'aſcendere dalla ſagace na­
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              tura, che con l'accreſcimento delle ſpire. </s>
              <s>& quindi la uite, l'hel­
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              lera, la zucca, il lupilo, & altre ſimili piante, ſi sforzano con
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              queſte ſpire d'abbracciare il ſoſtegno ſuo, & coſi piu facilmente
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              giungere alla fine dell'erto camino incominciato. </s>
              <s>Laſcio gli ritro­
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              uati de gli huomini, poſcia che tutti pendono dalle cagioni ſoura­
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              dette formate tutta uia, & inteſe per l'eſſempio dell'opere della
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              madre natura: percioche da queſte conobbero Archimede, & gli
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              altri, che quanto piu la ſalita de'corpi graui fuſſe uicina alla per­
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              pendicolare, tanto piu ſarebbe faticoſa; & che niſſun corpo era
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              piu atto ad hauerla meno perpendicolare, che il ſoſtegno rotondo
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              col uiaggio delle ſpire.
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              Accettiamo adunque la Chiocciola formata nel modo moſtrato
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              di ſopra, per uno iſtromento, in cui conuengono tutte le cagioni,
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              per le quali contra l'ordine naturale, ſi puo dare il moto uerſo il
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              cielo a'corpi liquidi, & graui: facendo che l'altezza delle ſei par­
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              ti, non affatichi ſe non per una: percioche oltra la ragione della
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              ſpire, tirate ad imitatione della natura, ha di piu l'artificio della
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              ſimmetria dell'inchinamento, che ſopra ogni credenza de'uolgari,
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              rende leggiero il pondo, & il giro dal motore; il quale ageuoliſſi­
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              mamente le dà (per coſi dire) molto forte impulſione. </s>
              <s>Ma tempo
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              è hormai che per farlo anco piu facile, ſi diſcorra alquanto ſopra
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              l'organo di lui: ilche con quella maggiore breuità, & chiarezza,
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              che ſarà poſſibile uſare in tal materia, ſi ſarà nel ſeguente diſcorſo.
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              IL FINE.
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