Ceredi, Giuseppe, Tre discorsi sopra il modo d' alzar acque da' lvoghi bassi : Per adacquar terreni. Per leuar l' acque sorgenti, & piouute dalle ca[m]pagne, che non possono naturalmente dare loro il decorso. Per mandare l' acqua da bere alle Città, che n' hannobisogno, & per altri simili vsi. ; Opera non piu stampata

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              ſti penſieri, & tratenimenti di Voſtra Eccellenza poteſ­
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              ſero lei eſlere principaliſſima cagione: percioche ſe be­
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              ne l'Illuſtriſſimo Signore il Duca ſuo padre ha gia fat­
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              to quanto ſia ſtato poſſibile col fauorire ogni maniera
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              di virtuoſi, & con l'ordinare diuerſi magiſtrati, accio­
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              che col mezo de'Filoſofi, & de'Mathematici ſi poſſa
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              ornare, & in molti auenimenti coſi de'coſtumi, come
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              d'altre parti, rendere ogni hora piu perfetta queſta no­
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              biliſſima Città; vi reſtano tuttauia molte coſe, le quali
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              ſon ſicuro, che a poco a poco venendo opportunamen­
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              te in iuce con la forza d'ambedue VV.EE. inſieme la
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              faranno piu preſto degna d'inuidia appreſſo delle mag­
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              giori Città d'Italia, che ella ſia per hauere giuſta ca­
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              gione d'inuidiare veruna buona conditione a qual ſi
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              voglia de gli ſtati de gli altri Principi. </s>
              <s>Il che tanto piu
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              fermamente ſi dè aſpettare, quanto per eſſere homai
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              dalla loro incomparabile prudenza ributtati tutti li col­
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              pi dell'auerſa fortuna, che ſi lungamente, & non mai
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              meriteuolmente ha trauagliata queſta ſua Illuſtriſſi ma
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              caſa: & eſſendoui le fondamenta ſtabiliſſime del ſan­
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              gue reale del grandiſſimo Re FILIPPO, col quale
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              doppiamente ſono congiunte, & incorporate; è da te­
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              nere per certiſſimo, che non piu gli animi loro ſaran­
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              no diuertiti in altri piu importanti, & graui penſieri;
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              & attenderanno con piu libera mente (benche ſecon­
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              do che ha ſupportato il tempo non habbiano manca­
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              to ſino ad hora) alla buona cura, & all'ottimo gouer­
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              no de gli ſtati loro. </s>
              <s>Per le quali cagioni, & per mol­
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              te altre per hora tralaſciate; io, che quale io mi ſia,
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              molto tempo ha ſono diuotiſſimo ſeruidore dell'Illu­
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              ſtriſſimò Signore il Duca ſuo padre, ſono gia anco di­
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              uenuto affettionatiſſimo a V. Ecc. </s>
              <s>Et perche io deſi­
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              dero con qualche ſegno di ſincera, & non adulatoria
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              riuerenza baciarle humilmente le mani, & offerirmele
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              per ſeruidore in quanto s'eſtenderanno le deboli forze
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              quelle opere, che poſſono naſcere col mezo mio a be-</s>
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