Ceredi, Giuseppe, Tre discorsi sopra il modo d' alzar acque da' lvoghi bassi : Per adacquar terreni. Per leuar l' acque sorgenti, & piouute dalle ca[m]pagne, che non possono naturalmente dare loro il decorso. Per mandare l' acqua da bere alle Città, che n' hannobisogno, & per altri simili vsi. ; Opera non piu stampata

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              parte di lei ſotto la ſuperficie dell'acqua, ſi anco perche eſſendo ti­
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              rato il canale aſſai piu stretto, che per gli ottanti, ſi poteua ſare la
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              eleuatione aſſai maggiore: eſſendo che il pendio del uerme miſura­
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              to dalla groſſezza dell'anima, reſta ſempre ſuperiore all'eleuatione
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              fatta per poco meno che a piombo. </s>
              <s>Con queſto iſtromento coſi
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              compoſto, un Tedeſco con ſuo grandiſſimo guadagno, & ineſtima­
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              bile beneſicio della ſanità publica, uotò in breue tempo quaſi tutte
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              le Cantine, & i luoghi baſſi di Roma, che ſi riempirono dell'acqua
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              del Teuere nell'ultimo ſuo diluuio: ne da indi in qua per molto tem
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              po ſi è mai piu ueduto in Italia. </s>
              <s>Ho pero inteſo, che l'Illuſtriſſimo
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              Sig. Veſpaſiano Gonzaga ne fece portare a gli anni paſſati uno di
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              Alamagna, fatto di fuora alla ſembianza della Chiocciola figura­
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              ta fra le machine di Flauio Vegetio. </s>
              <s>Et io nel verno paſſato alla
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              Giudecca in Venetia ne uidi ſei belliſſimi accoppiati, & rizzati in
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              uno edificio di grandiſſima ſpeſa; apparecchiato per uolere fare un
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              molino da acqua in quella Città, che n'ha ineſtimabile biſogno, da
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              un Meſſer Aleſſandro Bologneſe; huomo, come io conobbi poi, aſ­
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              ſai giudicioſo, d'aſſai buone lettere; & che non ſolamente opera
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              bene nell'arte del diſegno, & del toccar di penna; ma anco ad imi­
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              tatione d'. Archimede, lauora con le proprie mani eccellentemente
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              in queſte fabriche mecanice. </s>
              <s>Ma queſto ordigno coſi formato, ben­
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              che ſchiſſi molte delle imperfettioni dette, manca pero in quello, che
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              importa ſopra ogni altra coſa; cioè, nella quantità dell'acqua: per
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              cioche con un canale ſi stretto, & picciolo pochiſſima acqua ſi puo
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              leuare; & quella poi rieſce tanto di rado, che in ogni giro non
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              sbocca ſe non per la quinta, o quarta parte del tempo, che ui corre
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              <s>ſenza che ſi ſpeſſi ſono li riuolgimenti del canale, che
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              anco con queſta poca acqua ſi fa il pendio di dentro maggiore, &
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              molto piu diſſicile. </s>
              <s>Et ſe ſi uoleſſe fare il uerme piu alto, cioè, in
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              groſſezza dell'inſtromento, per hauer piu acqua, la fatica ſarebbe
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              anco maggiore: perche creſcerebbe il pendio in lunghezza inſieme
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              con l'accreſcimento del peſo dell'acqua, facendoſi anco piu lontano
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              dal centro. </s>
              <s>Io stimo che queſto ualent'huomo ſperaſſe, per la ue­
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              locità del moto, che haueua ordinato con una ruota di piu di cento
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              denti, che era per uoltare le rocchette di circa dodici fuſa fiſſe ne'
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              perni di ſopra delle chiocciole, di ſupplire al difetto del canale pic­
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              ciolo, & dello ſpatio per tanto tempo tralaſciato del corſo dell'ac-
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