Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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Erario è luogo doue ſi ripone il Teſoro, & il dinaro publico. i Romani nello Erario conſerua­
uano
tutti gli atti publici, & decreti del Senato.
i libri elefantini, ne i quali erano deſcritte le
trentacinque
tribu di Iuda.
Dice Suetonio, che Ceſare abbruciò tutti i libri delle obliganze, che
egli
ritrouò nello Erario, per leuare ogni occaſione di odio.
Come eſſer debbia lo Erario, & il
carcere
non dice Vitru. perche ſono parte del Foro, che hanno ſeco le loro neceſſità, che ſi rimet
teno
al giudicio dello.
Architetto, & però de i Granai publici, dello Erario, delle armerie, del naua­
le
, del Fondaco, & della Cecca, non dice altro.
Deono queſte coſe eſſer collocate in luoghi ſicu­
rißimi
, & prontiſſimi, circondate d'alte mura, & guardate dalle forze, & dall'inſidie de i ſedi­
tioſi
cittadini.
Noi hauemo in Venetia i Granari, & la Cecca congiunte alla piazza. le arme­
rie
nel palazzo iſteſſo, l'Arzana ſicuraguardata, & fornita, ſe altra ue n'è o ſia ſtata al mondo.

La
Cecca ſopra la piazza, opera del Sanſouino.
iui ſi batte, & cimenta l'oro, & l'argento: & ſi
conſeruano
i depoſiti, & ſi riduceno alcuni magiſtrati deputati alla Cecca, per l'a cura delle mo­
nete
, come per li depoſiti, & per l'uno, & l'altro conto c'è una marauiglioſa ſomma di ſcudi.

Le
prigioni ſimilmente ſono ſotto il pallazzo, alquale è congiunta la piu ricca che bene inteſa
chieſa
nella teſta della ſpacioſa piazza.
Anticamente erano tre ſorti di prigioni, l'una di quelli,
che
erano ſuiati, & immodeſti, che ſi teneuano, accioche fuſſero ammaeſtrati.
hora queſta ſi

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