Gallaccini, Teofilo, Perigonia, o vero degli angoli, ca. 1590-1598

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1è la perpendicolare che forma due angoli retti da ogni banda, cioè CDB. e ADC. disegnando la figura in faccia come ancho in profilo. Quando Aristotile nella trentesima quistione delle Meccaniche rendendo la ragione perché mentre l’huomo postosi a sedere e levandosi in piedi faccia con la gamba e con la coscia e col petto l’angolo acuto dice che tutto quel che è uguale è cagion di quiete in qualunque luogo e l’angolo retto è angolo d’egualità, pertanto esser cagione dello star fermo in piedi. E quando dice angolo retto non intende l’angolo retto formato sopra ‘l pavimento, benchè anchora così lo potesse intendere, ma quello che si forma dalla linea perpendicolare sopra la terra; perciochè considerà l’huomo come corpo grave il quale con la sua linea perpendicolare si muova verso la superficie convessa e sferica della terra ad angoli simili, i quali sono angoli retti sferali, non che si muova ad angoli retti verso ‘l pavimento; perciochè considera la principale intensione delle cose gravi, che ricevono la qiuete loro nel centro, o vicino al centro; che poi l’huomo interpostosili lo impedimento del piano non possa andar a posarsi sopra la circonferenza della terra; per accidente si ferma sopra esso ad angoli retti, e seguendo questo come seconda intensione nel qual piano è necessario che stia fermo ad angoli retti; perciochè qualunque l’huomo non sia nella circonferenza o nel centro della terra, con tutto ciò la sua perpendicolare è collo
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cata ad angoli retti , come si può vedere in questa figura , la dove KBL è la stessa N. il centro CD ‘l pavimento nella terra EF. il pavimento sopra terra: e così GE: AB. la perpendicolare dell’huomo posto in piedi; e così AM. ed HI. le quali perpendicolari formano angoli retti nelle linee de’ piani loro, e questi son tutti uguali; perciochè ovunque sieno son sempre uguali, come è manifesto per la decima definitione del primo d’Euclide e pel 12° assioma.
Ed è natura degli angoli retti esser sempre uguali. Ma nella circonferenza della terra formano angoli simili a’ retti sì come dice Aristotile; ma in vero si appellano retti sferali, e si dice che le linee vi cadono sopra ad angoli retti sferici. Quando adunque ‘l Filosofo dà principio allo scioglimento della questione, accenna due principij in fra loro contrarij, ciò sono:
L’ugualità degli angoli retti in qualsivoglia cosa è cagion di quiete.
La mutation degli angoli retti negli acuti e negli ottusi, ed in più o meno acuti e ottusi è cagion di movimento.
Adunque sì come gli angoli retti son cagione di riposo, il quale si fa o stando in piedi (sì come si è accennato) o stando a sedere o giacendo, così l’uso di essi può esser cagione di disegnare o dipegnere o scolpire le figure ritte, giacenti e sedenti. Ma avanti che si dimostri tale uso, la regola di far le figure sedenti, bisogna osservar ciò che dice Arist. nella medesima questione. Egli facendo comparatione dello stare in piedi con lo stare a sedere dice che standosi in piedi la testa e ’l piede son collocati

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