Gallaccini, Teofilo, Perigonia, o vero degli angoli, ca. 1590-1598

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1sopra ‘l piano, la quale tosto percossolo risaltesse e tornasse a muoversi al contrario che ‘l movimento reflesso, secondo Aristotile nella parte 64 dell’8° della Nat. Filosofia è composto di contrarij movimenti; i quali si discernano per la quiete infra posta e la quiete pel percotimento della cosa mobile nel piano, e ‘l percotimento per l’angolo si conosce; onde il Filosofo stesso nella settion 16 parte 4 de’ Problemi disse: quelle cose che cadono nella terra formano angoli nel piano da ogni banda del punto nel quale habbiano toccato ‘l piano perciochè tutte per lor natura si muovano per linea retta; ma quelle che desiderano muoversi a un luogo uguale, quando dalla linea perpendicolare e del diametro feriranno nel piano, perciò faranno col balzamento loro angoli uguali perché devidono in parti uguali ‘l diametro. Ma quelle cose che per lato cadono, perché feriscono la terra non per linea perpendicolare ma da un punto sopra accade che ribattute dal luogo si muovano nella contraria parte. Ma per qual cagione Aristotile mostra che le cose che fanno ‘l movimento reflesso si muovano dalla perpendicolare e dal diametro? Non solamente per la ragione detta, ma per accennare che qualunque cosa, che si muova verso ‘l piano, mentre a poco a poco si stacca dalla linea perpendicolare, si parte ancho dal diametro; perciochè ovunque sia, sempre costituisce una linea che se fusse continuata, e passasse pel centro col mezzo della cosa mobile grave e quindi si allongasse fine alla parte opposta necessariamente formarebbe ‘l diametro. E che ‘l reflettimento non si faccia
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senza
angoli si conferma col detto del Commentatore nella parte 49 e nel .C. 61 del del Cielo.
Che ‘l reflettimento non si fa se non secondo gli angoli terminati. Ma poiché si è ragionato de’ movimenti non par fuor di proposito ragionar ancho di quelle cose che gli facilitano. Gran differenza è da una cosa mobile di figura piana ad una di figura angolare, e così da una che habbia angoli retti overo ottusi ad una che gli habbia acuti. Perciochè le cose che sono di figura piana, quantunque sieno gravi difficilmente fendono ‘l mezzo e perciò con difficoltà si muovano, il che si vede per la tardanza del movimento loro: e poste sopra l’acqua stanno a gallo invece di calar nel fondo. Le cose angolari, quantunque minori e talvolta ancho men gravi, più facilmente tagliando l’aria, si muovano verso la terra: e nell’acqua tosto cadano nel fondo. Quelle che hanno angoli retti e ottusi tagliano bene l’aria e per essa si muovano scendendo al lor centro; ma non senza qualche resistenza del mezzo. Finalmente le cose che hanno angoli acuti, facilmente trapassano ‘l mezzo, e per esso si muovano velocissimamente giognendo al centro. Ma se per avventura prenderemo due cose gravi o sieno angolari, o sieno ritonde o qualunque altra figura; ma sieno disuguali di grandezza e di peso e da qualche luogo eminente le lassaremo cadere in un medesimo tempo in terra, onde avviene che amendue vi arrivino in un medesimo tempo?Dovrebbe pur giognervi più presto la minore poiché occupando meno spatio e havendo men diametro è più atta a fendere ‘l mezzo; tanto più che truova minor

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