Gallaccini, Teofilo, Perigonia, o vero degli angoli, ca. 1590-1598

Page concordance

< >
Scan Original
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
< >
page |< < of 88 > >|
1resistenza per la sua poca larghezza: overo vi havrebbe prima ad arrivar la maggiore, come più grave; poiché quanta più gravezza vi è tanta più velocità di movimento vi doverebbe essere. A questo si dee dire che amendue in uno stesso tempo arrivano al piano della terra perciochè se nella minore non è tanta gravezza che possa dar tanta forza al movimento vi è la brevità della figura in supplimento; talchè le toglie la resistenza dell’aria e le la facilità al trapassarla: e se nella maggiore è tanta larghezza che occasione alla troppa resistenza dell’aria vi è la gravezza che che supplisce; di modo che la poca grandezza e la men resistenza alla minore quella parte di virtù che le mancava per muoversi: e la gravità della maggiore supplisce la parte della forza, che dalla figura e dalla resistenza veniva scemata. Di maniera che amendue supplimenti agguagliano le forze d’amendue, onde vengano a muoversi e ad arrivare in un medesimo tempo in terra. Oltre acciò l’acqua che ha da muover qualunque maniera di macchina non ha forza nel muovere se cadendo non fa angoli simiglianti a’ retti; perciochè se scorre per linea obliqua vien trattenuta a poco a poco dalla superficie del piano che sia ritorto onde perde in gran parte l’impeto del corso; ma se cade a piombo segue col’impeto suo naturale fine al fondo della fossa, anzi dall’angolo della caduta piglia forza maggiore; poiché quivi diviene abbandonata da ogni maniera di sostentamento e lassata tutta nel dominio della sua gravità. E per trapassare a essempij più nobili
//
l’huomo
anchora, o stando in piedi o sedendo forma l’angolo; perciochè essendo creato di figura diritta per sua natura costituisce la linea perpendicolare, la quale cadendo nel piano del suo posamento forma da ogni banda l’angolo retto, non solamente stando in piedi, ma sedendo anchora, come si può vedere appresso Arist. nella question 30. delle Meccaniche, dove si mostra, che sedendo si costituisce in due luoghi l’angolo retto e stando in piedi in un sol luogo e la ragione si è perciochè l’angolo retto, che è uguale ovunque sia è cagione della quiete e dello stare in piedi, e quest’angolo è prodotto dalla linea perpendicolare non sopra ‘l pavimento uguale, ma sopra la circonferenza della terra, e per conseguenza da una linea che ha riguardo al centro di essa, ond’avviene che ‘l detto angolo sia cagion di quiete; perciochè è formato da una linea che si termina nel centro, che è la cagion principale della quiete.
Nella stessa maniera e per la medesima cagione le piante stanno fisse in terra, formando angolo retto, o nel terreno piano per natura o nel piano del suo posamento, cioè quando sono in spiagge o su per un colle o vero in un terreno al tutto erto e scosceso. Perciochè quantunque la terra sia obliqua, con tutto ciò le piante stanno sopra essa diritte; di maniera che tutte in quanto all’apparenza feriscono ‘l terreno ad angoli impari, ottusi e acuti; ma in quanto appartiene al natural posamento loro feriscono la terra ad angoli retti, di modo che ciascun arbolo per se stesso col suo diritto nascimento riduce in piano e livella il terreno vicino nella stessa guisa che si suol fare misurando le superficie delle colline, tenendo in aria la misura da una banda

Text layer

  • Dictionary
  • Places

Text normalization

  • Original
  • Regularized
  • Normalized

Search


  • Exact
  • All forms
  • Fulltext index
  • Morphological index