Gallaccini, Teofilo, Perigonia, o vero degli angoli, ca. 1590-1598

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Quali sieno gli usi dell’angolo nella Geometria, nell’Astronomia, nella Prospettiva
Cap. 11
In tutta la Geometria gli angoli son di tanta virtù che senza essi non solamente non potrebbe fabbricar le figure e ‘corpi regolari o irregolari; ma ancho quando pur ciò potesse fare, non potrebbe formarne dimostratione alcuna, per pruovar la nesità delle propositioni alle figure e a’ corpi appartenenti. Perciochè chi bene osservarà Euclide, vedrà non esser quasi dimostratione alcuna, che non prenda forza d’illatione dalla conferenza degli angoli. Ma questa fin qui è la minor parte del giovamento, che la Geometria riceve dall’uso degli angoli. Però per darne più copioso ragguaglio, in quanto comporta questo luogo; aggiognerò che gli angoli son
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cagione
di molti effetti; perciochè o sono l’origine o ‘l termine delle figure e de’ solidi: o da essi depende l’accrescimento e la diminutione degli spatij e delle figure e de’ corpi solidi: o l’accrescimento o lo scemamento de’ lati e delle basi: o per essi si conoscano le linee parallele, o le perpendicolari, o le linee per diritto.
E per esplicar a parte a parte tutti questi effetti degli angoli senza i quali la Geometria sarebbe vana, con ordine retrogrado mi farò da quest’ultimo, il quale si manifesta da Euclide nella quattordicesima prop. del primo, cioè che per gli angoli si venga in cognitione di due linee, che sieno poste per diritto fra loro. Perciochè conosciuto che due linee rette tirate da diverse parti a una linea retta, e ad un ponto dato in essa, cioè ad uno de’ suoi termini, formano due angoli conseguenti uguali a due retti, anzi due angoli retti stessi; tosto si conosce che le dette linee son per diritto fra loro. E che questo sia vero, quindi apparisce, che quando gli angoli che da esse si costituiscano non sono uguali a due retti, e amendue retti le dette linee non possono esser per diritto fra loro, come chiarissimamente apparisce nella dimostration d’Euclide nel luogo citato. Di modo che come delle linee poste per diritto fra loro, le quali convengono nella stremità d’una linea retta che stia a piombo nascono gli angoli conseguenti non solamente uguali a due retti, ma ancho retti, così all’incontro, da questi angoli conseguenti retti e uguali a due retti si costituiscano le linee per diritto fra loro. E ciò avviene perciochè la linea alla quale e dal ponto della quale da diverse bande son tirate altre linee è perpendicolare, ed esse, essendo per diritto formano una stessa linea retta piana, che

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