Gallaccini, Teofilo, Perigonia, o vero degli angoli, ca. 1590-1598

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1giacente e diritta che dall’obbietto la linea vi cade ad angoli retti, come vede nelle dimostrationi del Teor. 7.9.16 e 19 ed essendo allongati fine alla perpendicolare dell’obbietto i raggi visuali che già si ripegavano (perciochè secondo il Teor. 16 ciascuna cosa visibile negli specchi piani si vede nella perpendicolare tirata dalla cosa visibile fine allo specchio) la superficie dello specchio vien tagliata ad angoli disuguali e diversi di specie. Onde l’immagine dell’obbietto si trasporta nello specchio al contrario; perciochè essendo già nello specchio impressa l’immagine per mezzo delle linee che da esso procedono i raggi visuali che prima si ripiegavano prendendo la detta immagine seguono di muoversi finchè quasi penetrando l’obbietto trasportino la detta immagine nella perpendicolare, collocandola a rivescio in quella guisa che ci appariscono le cose nell’acqua, cioè secondo la diversa positurae contraria delle parti; perciochè i raggi visuali mutan sito, come si può vedere nel Teor. 7. 19. 11. 12. etc., benchè l’obbietto e l’immagine appariscano sotto ‘l medesimo angolo e dentro al medesimo conio; che’l conio piegato è equalmente al conio diritto, come si può vedere nella dimos. del Teor. Ma poiché di sopra si accennò la conformità nella quale convergono gli occhi con la luce del Sole e perciò gli splendori della detta luce in diversi incontri di corpi se reverberando formar gli angoli della Reflessione e dell’Incidenza e quivi cagionar l’ aurescimento del colore e della virtù infiammate. Pertanto fa di mestiero considerare diligentemente tutte le maniere degli angoli che da’ raggi del Sole si producano e la ragion del modo del producimento loro e l’effetto che
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risulta ed insieme anchora l’uso.
Tre sono le maniere degli angoli che si possano produrre da’ raggi del Sole nella ripercussione o nel concorso o nello ‘ncontro loro. Ciò sono gli angoli dell’Incidenza del Reverberamento e dello ‘ntersegamento. Gli angoli dello Intersegamento son quegli che si formano mentre i raggi del Sole trapassano per uno spiraglio d’un muro o d’una finestra chuisa o d’una vetrata rotta, perciochè dal corpo luminoso del Sole si partano i raggi i quali passando pel detto spiraglio s’incontrano insieme e si tagliano formando due coni opposti e per conseguenza due angoli opposti uguali. Perciochè i raggi che dal Sole si partano, in qualunque punto terminati secondo l’Autor della Prosp. Comm. nella Concl. 5 della prima parte, non possono fermarsi in esso, ma tagliandosi insieme vanno più oltre; onde quando passano per lo spiraglio angolare s’intersegano in esso, allongandosi dirittamente e pervenendo da una parte a tanta lontananza quanta è la lontananza del Sole dall’altra parte, si allargano secondo la larghezza del Sole perciochè gli angoli opposti essendo uguali e lati altresì uguali, la base anchora sarà uguale, come si potrebbe confermar per la quarta del primo d’Eucl.: Che raggi necessariamente debbano passar più oltre e tagliarsi insieme; quindi è manifesto perciochè non truovano incontro di corpo denso, che necessariamente si richiede alla ripercussione de’ raggi, come dimostra ‘l medesimo Autore nella concl. .15. della medesima parte: che lo ‘ncontro che truovano non è altro che un punto del mezzo, cioè dell’aria contenuta nello spiraglio. Onde è come punto e come corpo penetrabile da’ raggi del Sole (perciochè l’aria non sola

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