Gallaccini, Teofilo, Perigonia, o vero degli angoli, ca. 1590-1598

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            <p type="main">
              <s>
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              è quanto m’occoreva dire intorno all’uso degli angoli nelle Meccaniche lassando molt’altre cose da dirti che pienamente si trattano da Arist. e da altri autori moderni a’ quali mi rimetto, che in questo luogo m’è paruto più convenevole il considerar le parti principali della scienza meccanica che tutte le cose ad essa appartenenti, non essendo questo luogo convenevole.</s>
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            <p type="head">
              <s>Nell’Architettura e particolarmente nella ornata e nella militare</s>
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              <s>Cap. 18</s>
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            <p type="main">
              <s>Non è dubbio alcuno che l’Architettura generalmente considerata e specialmente l’Architettura ornata e la militare ha principalmente dependenza dalla Geometria; perciochè ciascuna di queste prende i punti, le linee e le superficie diversamente figurate e corpi altresì variamente terminati e li adatta alla materia trattabile; che nella pura Geometria si considerano separati da ogni materia. </s>
              <s>Però, sì come nella Geometria pura per cagion delle dette cose si scorge l’uso degli angoli, così col mezzo delle medesime si potrà comprender nell’Architettura ornata e militare. </s>
              <s>E per dimostrare il detto uso in ciascuna di queste proporrò primieramente tutte le parti dell’Architettura ornata nelle quali apparisce espressamente l’uso degli angoli. </s>
              <s>Perciochè essendo più propria della pace che della guerra par che ragionevolmente le convenga il primo luogo: e alla militare convenendo molto più alla guerra che alla pace con ragione si adatta il secondo luogo; che la pace in quanto che è ‘l conservamento delle cose ed in quanto è fine della guerra merita d’esser tenuta più degna, e perciò l’Architettura
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              ornata appartenendo alla pace doverà ottenere il primo luogo in questo nostro discorso. </s>
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              <s>Mostriamo adunque prima le parti nelle quali consiste l’uso degli angoli appresso l’ornata e consideriamole a parte a parte. </s>
              <s>L’uso degli angoli in quest’Architettura si comprende nelle figure angolari di varie maniere, o sieno regolari o irregolari, le quali si adoperano nel formar le piante delle fabbriche e nel compartirle.</s>
            </p>
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              <s>Nel compartimento delle facciate degli edifitij.</s>
            </p>
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              <s>Nel ridurre in piano le cose.</s>
            </p>
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              <s>Nel tirar a piombo e dirittamente le muraglie.</s>
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              <s>Nell’adoperar la squadra e l’archipendolo.</s>
            </p>
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              <s>Nel formar i disegni delle fabbriche.</s>
            </p>
            <p type="main">
              <s>Ne’compartimenti della superficie de’ piani e delle città.</s>
            </p>
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              <s>Ne’ compartimenti delle città si vede apertissimamente l’uso degli angoli; perciochè eletta già l’area in cui si debba fabbricar la città (supposto che si habbia da edificar tutta in un tempo e non in più tempi successivi ed in più diversi aggiognimenti, come spesso accade) e collocato in mezzo ad essa uno stromento di marmo da Vitruvio appellato Amusio, nel mezzo del quale sia collocato lo Gnomone e secondo l’osservation dell’ombra tante hore avanti quante doppo mezzogiorno, ritrovata la linea meridiana e quindi anchora ritrovati tutti i venti secondo la pratica insegnataci da Vitruvio si divide tutta la sua circonferenza overo (come modernamente si costuma) con l’uso della Bossola detta Agucchia, secondo ‘l numero de’ venti, cioè in XXIIII parti, e ‘n tutta l’area si disegnano due quadrati perfetti che s’interseghino insieme i quali cos </s>
            </p>
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