Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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39XXXI detto di qualunque altro fluido, e dell’
Argento vivo ancora, ſe poſſibil foſſe
trovare un corpo capace di rompere la
ſuperficie dei vetri, e che nell’ argento
vivo diſcendeſſe al fondo.
Se reciproca-
mente poi getteraſſi il corpicciuolo den-
tro della Caraffa vuota, ma immerſa
nell’acqua o in qualche altro fluido, ſuc-
cederà lo ſteſſo che ſopra ſi è veduto
ſuccedere nell’ aria libera, ſe la Caraffa
era internamente vuota d’ aria;
cioè ſi
romperà è vero con egual facilità, ma
non ſempre caderanno diviſi i frammen-
ti, imperciocchè il fluido che contra le
pareti della Caraffa preme, gli ſoſterrà,
e gli ſoſterrà con tanto maggior forza,
quanto la ſua gravità ſarà maggiore
di quella dell’ aria, avuto per altro il
dovuto riſpetto alle differenti loro al-
tezze.
Il ſopranominato Geſuita nella ſua

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