Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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36XXVIII Caraffa, ella avrebbe veduto come è na-
turale
, ſcioglierſi tutto queſto compoſto,
e
cadere per l’ aria eſcluſane, che dentro
precipitoſamente
entrolle.
Lo ſteſſo eſatto Oſſervatore provò an-
cora
l’oppoſto di codeſta eſperienza;
cioè
provò
a rompere una Caraffa in cui era
dentro
l’ aria, la quale eſternamente era-
le
ſtata levata.
Per far queſto, rinchiuſe-
la
nella macchina pneumatica, il reci-
piente
o ſia campana della quale aveva
nel
vertice un buco da cui uſcir poteva
il
collo della Caraffa ben luttato, ſicchè
non
potea dentro trapelare per la com-
meſſura
aria alcuna.
L’effetto riuſcì tal
quale
riuſcir doveva, cioè ruppeſi la Ca-
raffa
, e ruppeſi con impeto tale a cagio-
ne
dell’ aria che ſopra le gravitava,
che
i frammenti urtarono e percoſſero con
grand’ impeto il recipiente, che infran-
to
ſenz’alcun dubbio l’avrebbero, ſe

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