8056DELLA FORZA DE’ CORPI
quanto, voi dunque volete, diſſe il Signor Mar-
cheſe, che l’ azione della gravità ſia veramente
interrotta per alcuni piccioli intervalli. Io non
voglio già queſto io, riſpoſi allora. Dico ſola-
mente, che non ha alcuna ragione di crederla
più toſto continvata, che interrotta; e dico, che
ſe la crediamo interrotta, come l’ ho preſuppoſta
io, potremo render ragione delle leggi della gra-
vità; ſe la crediamo continvata, non potremo;
perciocchè dalla continuazione non può racco-
glierſi nulla. Ma quelli, che l’ hanno per con-
tinvata, diſſe allora il Signor Marcheſe, come am-
metteranno quelle leggi? Le ammetteranno, riſ-
poſi allora, indottivi dall’ eſperienza, non dalla
ragione; ne le potranno far valere ſe non in quel-
le potenze, in cui l’ eſperienza le abbia manife-
ſtate. Ma voi avevate, ſe non m’ inganno, altre
coſe da domandarmi. Niente da domandarvi; riſ-
poſe il Signor Marcheſe; ho bene alcune coſe,
che deſidero dirvi, le quali mi paſſavan teſtè per
l’ animo, mentre voi mi ſpiegavate le leggi del-
la gravità; e benchè io non mi conſidi di dover
dirle con chiarezza, e con ordine, pur vi pre-
go di aſcoltarle. Per qualunque modo, riſpoſi
io, voi le diciate, non potranno ſe non piacer-
mi. Et egli allora, non dubito, diſſe, che aven-
do ogni corpo tanto maggior gravità, e riceven-
do perciò tanto maggiore impulſo, e tanto mag-
gior movimento, quanto ha più di maſſa, ne vie-
ne, che ogni corpo ricever debba dalla
cheſe, che l’ azione della gravità ſia veramente
interrotta per alcuni piccioli intervalli. Io non
voglio già queſto io, riſpoſi allora. Dico ſola-
mente, che non ha alcuna ragione di crederla
più toſto continvata, che interrotta; e dico, che
ſe la crediamo interrotta, come l’ ho preſuppoſta
io, potremo render ragione delle leggi della gra-
vità; ſe la crediamo continvata, non potremo;
perciocchè dalla continuazione non può racco-
glierſi nulla. Ma quelli, che l’ hanno per con-
tinvata, diſſe allora il Signor Marcheſe, come am-
metteranno quelle leggi? Le ammetteranno, riſ-
poſi allora, indottivi dall’ eſperienza, non dalla
ragione; ne le potranno far valere ſe non in quel-
le potenze, in cui l’ eſperienza le abbia manife-
ſtate. Ma voi avevate, ſe non m’ inganno, altre
coſe da domandarmi. Niente da domandarvi; riſ-
poſe il Signor Marcheſe; ho bene alcune coſe,
che deſidero dirvi, le quali mi paſſavan teſtè per
l’ animo, mentre voi mi ſpiegavate le leggi del-
la gravità; e benchè io non mi conſidi di dover
dirle con chiarezza, e con ordine, pur vi pre-
go di aſcoltarle. Per qualunque modo, riſpoſi
io, voi le diciate, non potranno ſe non piacer-
mi. Et egli allora, non dubito, diſſe, che aven-
do ogni corpo tanto maggior gravità, e riceven-
do perciò tanto maggiore impulſo, e tanto mag-
gior movimento, quanto ha più di maſſa, ne vie-
ne, che ogni corpo ricever debba dalla