Casati, Paolo, Fabrica, et uso del compasso di proportione, dove insegna à gli artefici il modo di fare in esso le necessarie divisioni, e con varij problemi ...

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Tiriſi dunque in vn piano à parte la linea IN indefinita, e
dal
puuto I ſi tiri vn’altra linea parimenti indefinita, che
faccia
in I l’angolo vguale all’angolo CMH, che è il minore
delli
due oſſeruati.
Dipoi nella IN pigliſi il punto O arbi-
trariamente
, e ſi faccia in O vn’altr’angolo vguale all’ angolo
BMH
, che è il maggiore delli due oſſeruati.
Et in tal manie-
ra
IO rappreſenta la diſtanza delli due luoghi dell’ oſſerua-
tione
;
ele due linee OA, IA, che s’incontrano in A, rappre-
ſentano
li due raggiviſuali, che ſi terminano nella cima della
Torre
.
E che s’incontrino in A, è manifeſto, perche li due
angoli
AOI, AON ſon vguali à due retti (per la 13.
del
lib
.
1.) l’angolo AIO è minore dell’angolo AON, per la con.
ſtruttione, dunque li due AIO, AOI ſon minori di due retti;
dunque
quelle due linee ſon conuergenti, e da quella parte
s’incontrano
;
e ciò ſi in A. Se dunque dal punto A, ſopra
la
linea IN parallela all’Orizonte, ſi tirarà la perpendicola-
re
AN, queſta ſarà l’altezza della Torre ſopra l’altezza dell’
occhio
dell’oſſeruatore, la quale ponendoſi IS, ò la ſua vgua-
le
OR, ſarà tutta l’altezza della Tore AL, e la ſua diſtanza
ſarà
ON, cioè RL.
Ora portando ſopra dello Stromento la linea IO come
100
, trouo per la queſtione precedente, che AN è 374, &

ON
328.
che eſſendo nota la diſtanza de’ due luoghi dell’
oſſeruationi
per cagion d’eſſempio di paſſi 18, trouo, che

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