Angeli, Stefano degli, Della gravita' dell' aria e fluidi : esercitata principalmente nelli loro homogenei

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7569SECONDO. qua per aſcendere; e quando queſte forze foſsero eſercita-
te egualmente da tutte le parti di queſti fluidi, crede lei che
ſi farebbe moto alcuno?
_Ofred_ Nò certo. E riſplende tanto di lume, che io vedo beniſſi-
mo, cheſe le parti del Mercurio premeſsero col medemo
momento, che non vi ſaria ne aſceſa, ne diſceſa;
ma pre-
mendo meno quelle alli lati, che quelle del mezzo, l’aria che
dal ſuo elaterio è ſpinta all’insù vniformemente, ſuperando
la reſiſtenza di quelle, aſcende, oue troua maggior debolez.
za, cioè circa li lati, & il Mercurio diſcende nel mezzo. E
vero però che ſi fa aſcendendo l’acqua, e deſcendendo il
Mercurio, vn bollimento, eſconuoglimento, ma però il
moto principia così.
Ma ne meno ſin’hora sò vedere, per-
che ſucceda queſto nelli tubi larghi, e non nelli ſtretti,
mentre, e in queſti, e in quelli milita la medema cauſa.
_Matem_. E verò Sig. Ofredi, che parlando per coſi dire, in rigor
Geometrico, le parti di mezzo nelli cilindri ſtretti eſercita-
no maggior momento, che le parti attaccate alli lati;
ma
però per la loro vicinità non vi è differenza ſenſibile di mo-
mento;
& in conſeguenza premono egualmente, e perciò
non ne ſegue moto alcuno.
_Ofred_. Queſte dottrine aſſai mi piaciono, e non poſſono eſſer
che ſingolari, mentre credo che ſiano del Sig.
Sinclaro.
_Mat_. Non ſono del Signor Sinclaro, che _nel luogo citato num_. 5.
nominando, non il Mercurio, ma l’acqua che diſcende dal-
la canna, ò vaſo, nelli quali però milita la medema ragione,
ha queſte parole.
_Quoniam aquei cylindri baſis, ob nimiam ſuam_
_amplitudinem, facilè &
expeditè, ſe in modum quaſi cunei confor-_
_mat, cuius ope, &
auxilio expeditiùs aerem obſidentem penetrat:_
_quibus modis euenit, vt delabente aqua, per idem orificium aer ſub-_
_intret.
Vel quod veriùs dici potest, existimo circumfuſum aerem po-_
_tius formam cunei ſubire;
atq; ità penetrando aquam, per eius mediis_
_recta aſcendere, eum extrudendo;
non ſecùs ac, dum quis manu in_
_vaſculum aqua plenum intruſa, eam extrudit_.
Io non credo che
queſta operatione ſucceda, nè nell’vno, nè nell’altro modo.

Non credo che l’acqua in modo di cuneo penetri nell’ aria,
e così caccia queſta nel vaſo, mentre l’aria vniformemente
reſiſte ad eſser diuiſa dall’acqua;
ma che più toſto

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