Gallaccini, Teofilo, Trattato sopra gli errori degli architetti

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6751PARTE SECONDA. una parte, che in un’altra, onde ſi viene a pericolo maniſeſto di rovina. Ed
avendo
a far le fabbriche con volta, non ſi facciano i ſianchi troppo deboli, e
ſpezialmente
quando ſi hanno a fare le volte piane, che per cagione del poco
ſeſto
, e del molto peſo, hanno forza di ſpigner le muraglie in maniera, che
non
baſtano le catene di ferro a tenerle imbrigliate, e ſtrette in loro ſteſſe, af-
finchè
non precipitino, e maſſime ſe non vi è chi le fiancheggi.
Ma contro la
violenza
loro non ſi può fare altra reſiſtenza, che colla groſſezza della mura-
glia
;
mentre è grandiſſimo errore il ſidarſi nelle catene, che ſpeſſe volte ſi ſon
vedute
rotte.
Ovvero oſſervando il coſtume degli Antichi, i quali avendo a far
le
volte piane, non cominciavano il ſeſto, facevano l’impoſta loro nella ſu-
perſicie
delle mura dei ſianchi, e poco addentro;
ma formando un intiero ſe-
ſto
di mezzo cerchio, per altezza, e per ritto coſtituivano l’impoſta della vol-
ta
nel centro della groſſezza delle muraglie:
di modo che il piombo di eſſe in
ambedue
i fianchi determinava il ſeſto, e l’impoſta della parte piana della
volta
, ſiccome ſi vede in Roma nelle Terme di Diocleziano, in quel luogo,
dove
era la Pinacoteca, ove per trattenimento di chi vi andava, erano poſte
varie
pitture, e ſculture, a imitazione del qual luogo oggi ſono ſtate inventa-
te
dai Principi le Gallerie.
La forma di dette volte ſi moſtra quì appreſſo.
43[Figure 43]La forma del intiero sesto per formar la volta piana,
secondo
il costume degli antichi

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