Gallaccini, Teofilo, Trattato sopra gli errori degli architetti

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6246DEGLI ERRORI DEGLI ARCHITETTI legame delle parti infra loro, e col tutto; e finalmente ſi guaſta l’uniſormità.
Così ancora s’incorre in un altro abuſo, quando ſi adattano nell’eſtremità del-
le logge, o de’portici, o delle facciate de’palazzi, e delle Chieſe, pilaſtri, o
colonne, che non abbracciano gli angoli, ma laſciando l’angolo a dietro,
facendo riſaltar la colonna, o il pilaſtro, ſenza far riſaltare la cornice;
onde
ella ſi moſtra in aria, o, come ſi dice, in falſo.
E in tutto uſcendo delle re-
gole degli Antichi, le quali c’inſegnano fare i pilaſtri, che prendano gli an-
goli, o a porvi le colonne quadre, e a raddoppiarle nella groſſezza, eſſendo
nel rimanente dell’Opera le colonne tonde;
e perciò in tal modo la fabbrica
riceve maggiore ſtabilimento, e più fortezza.
Il che ſi fa con buona ragione;
perchè la ſaldezza delle ſabbriche conſiſte negli angoli, che ſon quelli, i qua-
li chiudono, e ſtringono in ſe ſteſſa tutta l’opera;
onde la perpetuità degli e-
diſizj è collocata negli angoli.
Ma veggiamo gli eſempj, affinchè appariſcano
con molto maggior chiarezza le coſe dette.
38[Figure 38]Con le presenti figure si fà conoscere il sgarbato modo di poner li Jermini, e Pilastrate
ad uso di Jermini, li quali levano la sodezza è maestà, alle fabriche.

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