Tartaglia, Niccolò, La nova scientia de Nicolo Tartaglia : con una gionta al terzo libro

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58LIBRO uoglio inuestigare la distantia ypothumißale, ouer diametrale di tal altezza.
Piglio il mio iſtromento in mano ouer che lo affermo in qualche coſa stabile, et
liuello il piano.
b d. et uedo ſe glie perfetto piano (procedẽdo, come nella ſettima
propoſitione fu fatto) & ſe lo trouoperfetto piano, mi appoſto un ponto in la
detta coſa apparẽte qual ſia la uertice.
a. & q̃lla ccrco di uedere per li dui fo-
rami.
n m. del mio iſtromento, ſenza mouermi dal luoco doue mi ritrouo, ma tor
zãdo, ouer uoltãdo il detto iſtromẽto fin a tãto che ueda ꝑ li detti dui forami la
detta uertice.
a. fatto q̃sto guardo diligẽtemẽte dide cade il ꝑpẽdicolo del detto
mio istromẽto, & ſe q̃l cadera ꝑ caſo, come nella p̃cedẽte (cioè ſopra la linea de
líibra media) cichiudero (ſi come fu fatto in la detta precedẽte) ma ſe quel ca
dera ſopra il lato de líibra retta me dinotara líaltezza.
a b. eſſer maggior del
ſpacio che è dalli mei pedi alla baſa, ouer alla radice della detta altezza, cioè
al pito.
b. in tal ꝓportione qual hauera. 12. (cioè il lato del quadro) al numero
di.
piti della ombra retta, doue cade il detto ꝑpẽdicolo, giitoui la ꝑpẽdicolare
del mio occhio a terra (come ancora nella precedẽte fu fatto) et q̃ſta coſa in la
pratica de numeri cichiudero coſi, multiplicaro il numero di paſſa (ouer altra
miſura) che è dalli mei pedi al pito.
b. ꝑ. 12. & q̃lla multiplicatione partiro per
il numero di piti de líobra retta díide cade il ꝑpendicolo del mio iſtromẽto et a
q̃llo che uenira al detto partimẽto, gli agiigero la quãtita della ꝑpendicolare
del mio occhio a terra, eßẽpi gratia, poniamo che il ꝑpẽdicolo del mio iſtromẽ-
to mi cada ſopra il nono pito della ombra retta come diſotto appare in figura
et pono che dal pito.
c. ſia paſſa 236. & che dal mio occhio a terra, cioẽ dal pi
to.
e. al pito. c. ſia paſſa. 2. multiplicaro li detti paſſa. 256. ꝑ 12. (cioe ꝑ li dode ci
piti, ouer diuiſioni del lato del quadro, ouer de cadauna ombra (fara.
3072. &
q̃ſto 3072 ꝑtiro ꝑ.
9. (cioe ꝑ il numero di piti de líibra retta doue cade il piibi
no ouer ꝑpẽdicolo nel mio iſtromẽto) ne uenira.
341. {1/3}. & a q̃ſto. 341{1/2}. g. i agii
gero paſſa.
2. (cioe la quãtita de. e c. (fara. 343{1/2}. e paſſa. 343{1/3}. cichiudero che
ſia la detta altezza.
a b. Perche dal occhio mio (cioè dal ponto. e. ) duco (ſi co-
mg nella precedẽte) la linea.
e f. equidiſtãte al piano, ouer linea. c b. & ꝓduco il
ꝑpẽdicolo del mio iſtromẽto fin a tãto, che q̃l cicorra ci la linea uiſuale.
e a. in
pito.
h. et ꝓduco ſimilmẽte lo lato della ombra retta (cioe la linea partial. g i. )
fin a tãto che cicorra ancora lei ci la detta linea uiſuale.
e a. in pito. k. causã
do il triangolo.
g k h. & ꝑche líangolo. g k h. è eguale (ꝑla tcrza petitione del
1.
di Euclide)a líãgolo. e f a. (ꝑche líuno e líaltro ꝑ retto) & ſimilmẽte líangolo
k h g.
è eguale (ꝑ la ſecida parte della. 26. del primo di Euclide) a líangolo. e a f.
onde (ꝑ la ſecida ꝑte della trigeſimaſecida del 1.
di Euclide) líangolo. k g h. uer
ria a reſtar eguale a líãgolo.
e f. ꝑ la qual coſa il triangolo. g k h. uerria a eſſere
equiangolo al triãgolo.
e a f. & ciſequẽtemẽte ſimile, & de lati proportionali
(ꝑ la quarta del ſeſto di Euclide) & perche il triangolo.
g i l. (per la ſeconda
del ſeſto di Euclide) uien a eſſer ſimile al triangolo.
g k h. Adonque il detto tri
angolo.
g i l. (per la uigeſima del ſeſto di Euclide) uien a eſſer ſimile al medemo
triangolo.
e a f. e conſequentemente de lati proportionali, per ilche tal propor-
tione ba il lato.
e f. al lato. f a. qual ha il lato. g i. al lato. i l & perche il lato. g i.

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