Zonca, Vittorio, Novo teatro di machine et edificii : per uarie et sicure operationi; có le loro figure tagliate in Rame é la dichiaratione e dimostratione di ciascuna; opera necesaria ad Architetti, et a quelli ch di tale studio si dilettano

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3523DI MACHINE, ET EDIFICII. hauer dieci, in dodeci pertiche di miſura, con la dicaduta almeno di due,
piedi, in fine del quale ſi fà vn altro pezzo dicanale;
quaſi diforma triango-
lare, &
habbia tanta dicaduta, dal primo canale, quanto haurà eſſocanale
alla conſerua, percioche quiui ſi raduna tutta la forza dell’acqua, &
ſi man-
tiene più vnita, &
acquiſta maggior forza, che non farebbe ſeil canale foſ-
ſe per tutto di egual larghezza, &
ciò ſi debbe intendere di tutti quattro li
canali triangolari.
Hora dunque quiui ridotta l’acqua caſcando furioſamen-
te ſopra le caſſe, tramoggi, ouero copeelli delle ruote, le comincia à dar il
moto, ma perche il diametro di queſte ruote è molto longo, come di ſedici
in venti piedi, vengono ad eſſer molto graui, ſi fanno i ſuoi buchi per ogni
tre, ouer quattro tramoggi, accioche l’acqua vſcendo ne rendi ilmouimen-
to della ruota più lieue.
Et perche le ruote maggiori hanno illor mouimen-
to più tardo, però in queſto luoco, &
in queſta manieta di Molinì s’accreſco
no identi, &
la circonferenza dello ſcudo, però lo ſcudo ch’è al melo, della
maggior ruota contiene ottantaquattro denti, &
ilſuo diametro è piedi ſet-
te, e mezo, &
accioche ſi allegeriſchila ſua grauezza, ſi fabrica vacuo, con i
ſuoi raggi à guiſa diruota, ilſuo rochetto è corne gli altridi ſei.
La onde il
compiuto riuolgimento della ruota, farà finir quattordicigiri alla macine in
ſieme del rochetto, perche il ſie in ottantaquatro ſi entra 14.
fiate apunto.
Gli altri dui Molini di ſopra il ponte, perche ſono della iſteſſa maniera cami
nano con l’ordinario non ne dirò altro, auertirò ſolamente duecoſe, l’vna
farà, che almaggior ſcudo, della maggior ruota vi ſtà collocato vn’altro ro-
chetto di dodicifuſi, in vn picciol perno, che hà dall’altro capo vn timpanet-
to di venti, il quale fa girar vn’altro rochetto didieci, che ſtà in piedi, &
ri-
feriſce anch’egli di ſopra, oue ſtanno le macine, dal ſuo capo in cima è po-
ſto vna rotella, à modo diſtella, con dieci raggi, laquale fa abburattar la fari-
nè con quella ſorte dimaniera, che adoprano i piſtori.
L’altra eche’l Moli-
no vltimo, che hà la tuota di poco diametro girata da quella quantità diac-
qua raccolta diſopra dalli ſuperiori Molini, &
paſſata giù peril canal trian-
golare fatto nel modode i ſopradetti, hà molta velocità per la dicaduta, mà
pocaforza per eſſer il raggio della lieua corto, &
preſſo il centro del ſubbio
per la qual coſa ſi farà il ſuo ſcudo diminor numero de denti, per le cagioni
ſudette, perche la macina andarebbe troppo veloce;
onde biſogna in ciò ſa-
pere proportionatamente diſponer igradidella forza, con igradi del peſo.

Le altre miſure ſi comprenderanno beniſſimo da quelle che ſi hanno detto
sì nella preſente, come nelle paſſate medeſimamentè la materia, &
iferra-
menti, che ſi veggono chiaramente eſpreſſinel diſegno.
Reſta à dir ancora,
che colui, che viſi vede affermar quella pala con vn baſtone non è per altro
ſe non per ferrar l’acqua d’vn canal, &
farla andar nell’altro,

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