Drachio, Baldissera Quinto, Visione , 1594
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42v//3r il quale appressatosi mi salutò dicendomi: «Ove diletto mio discepolo ti vedo hora?Che strano et sinistro accidente qui t’ha condotto?» Preso io all’hora animo dalla presenza di tant’huomo, chinando il capo come solito gli fui et piangendo, risposi: «‘L voler dell’Altissimo.» Si fermò lui et fece ancor me fermare al piede d’un alto monte et nel cavo d’un antica quercia fatta del tutto arida et adusta del suo natural humor, et poi scopertasi la testa si sentò in terra facendomi sedere a canto di lui.Quivi, aperto uno coffaneto coperto di verde panno che sotto ‘l manto tenea, trasse da quello una lucida pietra che in quelle tenebre luminoso splendore facea, et così a dire cominciò: «Drachio, carissimo mio, sappi certo che Iddio al qual mandi sì caldi sospiri qui ti ha guidato acciò tu possi ritrovar rimedio alli tuoi affanni, e spero che se alle mie parole presterai fede tu sarai lieto mentre qui haverai vita, né so in cui potevi incontrarti che in tanti tuoi travagli conforto maggiore ti porgesse.Io son il tuo precettore, io son quello che tanto ti amai, et hora instruir ti voglio nella cognitione delle ragioni fabricatorie delle galee, poiché, s’io non m’inganno, crederò che le passioni quali hai sofferte ti habbi fatto svanire quelle che già da me apprendesti.
Dovendo dunque io trattar teco di materia così a questi tempi
necessaria et opportuna, volentieri mi ascolterai, ponendo le mie parole nel tuo cuore come fondamento stabile et permanente.Tu hai da sapere che il principale, il maggior et supremo studio d’ogni imperio, regno et dominio deve esser quello della guerra, per conservarsi in pace; et senza dubio alcuno quel luoco dove con assiduità et diligenza s’esperimenterà et praticherà l’ordine della guerra, sarà talmente instrutto, illuminato et antiveduto, et ascenderà a tal grado d’intelligenza che sarà terrore negli occhi de’ suoi nemici, et si conserverà continuamente in pace.Quel prencipe adunque che haverà perfetto ordine di guerra possederà il suo dominio in pace, sprezzando tutto quello che i suoi avversarii contra li machinassero; questo solo insomma può et fa per molti homini, per molte armi et per molti denari.Felice et ben avventurato prencipe nel cui regno si ritrovano huomini studiosi et vigilanti in opere tali.Ma perché due sorti di guerre et di battaglie s’essercitano, l’una terrestre et l’altra maritima, lasciando io da parte la prima, dirò di questa navale, cioé delle galee.Dico adunque: chi non ha galee non è munito, manca del primo fondamento et della prima provision di questa seconda guerra, per la quale

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