Berga, Antonio, Discorso della grandezza della acqua e della terra, 1579

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              rompere, in che dimostra non ricordar ſi delli pre
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              cetti della loica, ne i quali queſto ſi tiene per ue­
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              rißimo, che la coſa poßibile ſe ſi porra eſſere non ſia
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              in mo do alcuno impoßibile, eſſendo adunque poſ­
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              ſibile, che ſecondo il tutto gli elementi ſi mutino,
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              non ſarà impoßibile, che in cotal modo ſiano gene
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              rabili & corruttibili, ſi come ſi stimano attual­
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              menti eſſere ſecondo le loro parti. </s>
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              <s>Alla terza ragione, ſe l'acqua per la maggior
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              parte non copriſſe la terra, non ſi potrebbe con piu
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              ragione dire che l'aria nella diſpoſitione de gli ele
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              menti foſſe collocata ſopra dell'acqua, che ſopra
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              <s>Riſponde il Picolomini, che non per eſſere o mag
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              giore in quantita, l'uno elemento che l'altro, ſi
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              conuien loro quel ſito che ritengono nel ordine del
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              vniuerſo, ma ſolo per la maggior grauezzao leg
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              gerezza che, per natura è data loro, di maniera
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              che quando bene molto minore il fuoco foſſe di
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              quel ch'egliè, è l'aria ò la terra molto maggiore,
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              forza e l'impeto in eßi, ingire la terra al piu baſ
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              ſo de tutti, e il fuoco piu in alto, ne punto meno
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              l'aria ſotto dil fuoco, e l'acqua ſopra della terra.
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              <s>che ſi facciano nella quantita che
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              al preſen-</s>
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