Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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Da ciò si raccolgono due notizie importanti: l'osservazione del ricre­
scer
l'acqua, anco prima di bollire, al calore, proposta dal Castelli e da Ga­
lileo
alla considerazione dei Peripatetici come nuova, e le ragioni del fatto
riconosciute
nell'introdursi, fra le particelle del liquido, gli atomi ignei, resi
sensibili
in quelle bollicelle, che noi siamo ora certi non essere altrimenti
piene
di fuoco, ma d'aria.
Quella osservazione diciamo che conteneva in
una
nuova scoperta, fa nulla in contrario il sentire i Peripatetici andar
con
gran solennità professando quel loro principio: caloris est rarefacere et
frigoris
condensare. Benchè derivi un tal principio dall'antica scuola, e for­
mulato
in modo così generale sembri dover essere stato applicato ad ogni
qualità
di corpi, nulladimeno è un fatto che i Fisici, coll'attenzione tutta
rivolta
alle esperienze pneumatiche di Herone, e alle applicazioni che se ne
fecero
in tante varie e curiose maniere, non seppero applicarlo ad altro
corpo
che all'aria.
Gli atomi ignei infatti di Galileo, forse perchè troppo
manifestamente
si tradivano sotto l'aspetto visibile e riconoscibile dell'aria,
furono
abbandonati, specialmente dagli stranieri, per ritornar poi rimessi in
onore
dal Borelli, e ritenuto il fatto prima notato nella citata Risposta al
Colombo
, i Fisici vollero piuttosto attribuir l'effetto del dilatarsi i liquidi
all
'aria insinuata dentro alle loro particelle; aria che si dilata ivi dentro al
calore
, a quel modo che nel termometro santoriano.
Una tal dottrina è quella che fu apertamente professata da Stefano
Noël
o Natale, in quel libretto che intitolò Plenum experimentis novis con­
firmatum
, e in cui, coll'intenzione di dimostrar la falsità del vacuo, si dif­
fusero
in Francia le otto celebri esperienze istituite dal Pascal in Roano e
a
Parigi, per confermar la verità della grande Esperienza torricelliana.
Il
Capitolo
VIII dunque, della prima parte, Sezione V, di quel libro, è dal­
l
'Autore intitolato: “ Unde motus aquae in Thermometro e così dice del
soggetto
, che s'era proposto di trattare in quel capitolo: “ Sensibiles mo-

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