1naturali notabilmente approfittarsi d'ogni minuzia, anco in apparenza vi
lissima. ”
lissima. ”
Apparisce da queste parole essere una ferma persuasione del Viviani che
si debba attribuire a Galileo, non la sola scoperta del fatto concernente l'iso
cronismo del pendolo, ma l'applicazione del fatto stesso altresi alla misura
delle minuzie del tempo in generale, e delle pulsazioni delle arterie in par
ticolare. Secondo lui, il Santorio sarebbe stato uno di quelli, che si attri
buirono l'invenzione di Galileo, a cui venne il primo pensiero d'applicare
il pendolo all'orologio per le mediche ascoltazioni del polso. È notabile però
che l'egregio Autore, così scrivendo, non fece altro che secondare le inspi
razioni del suo cuore fervente di sviscerato ossequio verso il suo venerato
Maestro, avendo noi documenti che nel 1669 non aveva veduta ancora nes
suna delle opere del Santorio. Così fatti documenti consistono in due lettere
di Geminiano Montanari, nella prima delle quali, che è del dì 29 di Otto
bre, avendo avuta commissione dal Viviani di guardar se appresso i librai
di Bologna si trovassero le Opere del Santorio venali, il Montanari stesso
così gli risponde: “ Del Santorio non ho mai trovato cosa alcuna, e questi
Medici qui gli asciugano tutti. Solo ho trovato un'Opera di questo Autore
De vitandis erroribus ecc. in re medica, in folio, e mi fanno l'ultimo prezzo
di lire 4. Se ella comanda ne sarà servita ” (MSS. Gal. Disc. T. CXLV,
c. 120). E in altra del dì 3 Dicembre torna così a scrivere intorno al me
desimo soggetto: “ Non mi ricordo se dissi a V. S. che quel Santorio De
vitandis erroribus non sapeva se gli uscirebbe così grato, poichè non vi si
contiene cosa alcuna nè circa la statica, nè circa l'esperienza più curiosa
del Metrosfigmo ed altre osservazioni sue, lo che credo esser lo scopo pri
mario della curiosità di V. S. circa di questo Autore, ma è ella tutta l'opera
dottrinale medica intorno gli errori più comuni, nè forse diversa, quanto al
soggetto e materia principale, dall'opuscolo del Cardano Consideratio me
dica ecc. ” (ivi, c. 122).
si debba attribuire a Galileo, non la sola scoperta del fatto concernente l'iso
cronismo del pendolo, ma l'applicazione del fatto stesso altresi alla misura
delle minuzie del tempo in generale, e delle pulsazioni delle arterie in par
ticolare. Secondo lui, il Santorio sarebbe stato uno di quelli, che si attri
buirono l'invenzione di Galileo, a cui venne il primo pensiero d'applicare
il pendolo all'orologio per le mediche ascoltazioni del polso. È notabile però
che l'egregio Autore, così scrivendo, non fece altro che secondare le inspi
razioni del suo cuore fervente di sviscerato ossequio verso il suo venerato
Maestro, avendo noi documenti che nel 1669 non aveva veduta ancora nes
suna delle opere del Santorio. Così fatti documenti consistono in due lettere
di Geminiano Montanari, nella prima delle quali, che è del dì 29 di Otto
bre, avendo avuta commissione dal Viviani di guardar se appresso i librai
di Bologna si trovassero le Opere del Santorio venali, il Montanari stesso
così gli risponde: “ Del Santorio non ho mai trovato cosa alcuna, e questi
Medici qui gli asciugano tutti. Solo ho trovato un'Opera di questo Autore
De vitandis erroribus ecc. in re medica, in folio, e mi fanno l'ultimo prezzo
di lire 4. Se ella comanda ne sarà servita ” (MSS. Gal. Disc. T. CXLV,
c. 120). E in altra del dì 3 Dicembre torna così a scrivere intorno al me
desimo soggetto: “ Non mi ricordo se dissi a V. S. che quel Santorio De
vitandis erroribus non sapeva se gli uscirebbe così grato, poichè non vi si
contiene cosa alcuna nè circa la statica, nè circa l'esperienza più curiosa
del Metrosfigmo ed altre osservazioni sue, lo che credo esser lo scopo pri
mario della curiosità di V. S. circa di questo Autore, ma è ella tutta l'opera
dottrinale medica intorno gli errori più comuni, nè forse diversa, quanto al
soggetto e materia principale, dall'opuscolo del Cardano Consideratio me
dica ecc. ” (ivi, c. 122).
Si par chiaro di qui che alle orecchie del Viviani era pervenuto il ru
more che fosse dal Santorio stato pubblicamente descritto il pulsilogio, e
senz'aver letto e bene esaminato il Libro, si dette a creder con ferma per
suasione che il Medico di Capo d'Istria ne avesse destramente involata l'in
venzione a Galileo. Ma non è ciò un proceder conforme al criterio storico,
come pure non è in conformità di questo criterio l'asserir che fa il Viviani
avere il suo Galileo applicato il pendolo alla misura del tempo nelle osser
vazioni astronomiche, infino dal 1585, essendo che resulti chiarissimamente
dai documenti che il pendolo non s'incominciò ad usar per misuratore del
tempo in Astronomia, se non che verso il 1638, come da noi verrà dimo
strato a suo luogo.
more che fosse dal Santorio stato pubblicamente descritto il pulsilogio, e
senz'aver letto e bene esaminato il Libro, si dette a creder con ferma per
suasione che il Medico di Capo d'Istria ne avesse destramente involata l'in
venzione a Galileo. Ma non è ciò un proceder conforme al criterio storico,
come pure non è in conformità di questo criterio l'asserir che fa il Viviani
avere il suo Galileo applicato il pendolo alla misura del tempo nelle osser
vazioni astronomiche, infino dal 1585, essendo che resulti chiarissimamente
dai documenti che il pendolo non s'incominciò ad usar per misuratore del
tempo in Astronomia, se non che verso il 1638, come da noi verrà dimo
strato a suo luogo.