1il Polispasto, dice per evidente prova sperimentale che tanto più facilmente
si sollevano con tale strumento i pesi “ quanto plura membra funis inflecte
tur ” (Coll. mat. cit., pag. 484), benchè non renda ivi di ciò nessuna ra
gione, lusingando al solito i suoi lettori con le sole promesse.
si sollevano con tale strumento i pesi “ quanto plura membra funis inflecte
tur ” (Coll. mat. cit., pag. 484), benchè non renda ivi di ciò nessuna ra
gione, lusingando al solito i suoi lettori con le sole promesse.
Leonardo s'esercitò molto nelle sue Note in descrivere varie composi
zioni di Polispasti, e in determinare le richieste proporzioni tra i pesi da
sollevarsi e le potenze motrici, di che può aversi un'idea da queste nostre
spigolature. Incomincia dal porre per fondamento quella verità, che da molti
Peripatetici si negava, e perciò così risolutamente sentenzia: “ Nessuno
corpo ponderoso leverà in Bilancia circolare, con forza del suo semplice peso,
più peso di sè medesimo. Bilancia circolare chiamo la rotella, ovver carru
cola, colla quale si trae l'acqua de'pozzi, colla quale non si leverà mai più
peso che si pesi quello che attigne l'acqua. — Ogni peso levato col mezzo
della Bilancia circolare si raddoppia nel sostentacolo d'essa Bilancia. Questa
212[Figure 212]
zioni di Polispasti, e in determinare le richieste proporzioni tra i pesi da
sollevarsi e le potenze motrici, di che può aversi un'idea da queste nostre
spigolature. Incomincia dal porre per fondamento quella verità, che da molti
Peripatetici si negava, e perciò così risolutamente sentenzia: “ Nessuno
corpo ponderoso leverà in Bilancia circolare, con forza del suo semplice peso,
più peso di sè medesimo. Bilancia circolare chiamo la rotella, ovver carru
cola, colla quale si trae l'acqua de'pozzi, colla quale non si leverà mai più
peso che si pesi quello che attigne l'acqua. — Ogni peso levato col mezzo
della Bilancia circolare si raddoppia nel sostentacolo d'essa Bilancia. Questa
212[Figure 212]
Figura 21.
proposizione chiaramente si comprende
ancora nelle carrucole dei pozzi, imperoc
chè, se uno v'attinghi una secchia di
peso di cento libbre, bisogna che l'attigni
tore ve ne metti all'opposita parte cento
una libbra, e tutto esso peso rimane a
sostentacolo d'essa carrucola. — Se rad
doppi la corda che sostiene le venti lib
bre (fig. 21), F ne sosterrà 10, e così D
altre 10. Se tu vuoli che C tiri le 10 lib
bre, che si caricheranno in D, dai a C
libbre undici, e leverà le dieci di D. Adun
que il sostentacolo FD sostiene libbre 21.
— Se tu vuoli incordare le taglie in quattro doppii, le quali taglie abbino
a levare 20 libbre di peso, dico che la girella Z (fig. 22) sosterrà 10 lib
bre, e 10 ne sosterrà la girella K, le quali si trasferiscono a'sua superiori
213[Figure 213]
proposizione chiaramente si comprende
ancora nelle carrucole dei pozzi, imperoc
chè, se uno v'attinghi una secchia di
peso di cento libbre, bisogna che l'attigni
tore ve ne metti all'opposita parte cento
una libbra, e tutto esso peso rimane a
sostentacolo d'essa carrucola. — Se rad
doppi la corda che sostiene le venti lib
bre (fig. 21), F ne sosterrà 10, e così D
altre 10. Se tu vuoli che C tiri le 10 lib
bre, che si caricheranno in D, dai a C
libbre undici, e leverà le dieci di D. Adun
que il sostentacolo FD sostiene libbre 21.
— Se tu vuoli incordare le taglie in quattro doppii, le quali taglie abbino
a levare 20 libbre di peso, dico che la girella Z (fig. 22) sosterrà 10 lib
bre, e 10 ne sosterrà la girella K, le quali si trasferiscono a'sua superiori
213[Figure 213]
Figura 22.
sostentacoli, cioè Q piglia da Z 5
libbre, e cinque ne piglia ancora
F da Z, e 5 da K, e questo me
desimo K ne dà 5 a Q, e chi vo
lessi vincere le 5 di Q ne metta
6 nel contrappeso X, e mettendo
in nell'ultimo loco 6 contra 5, e
ciascuna delle quattro corde, che
sostengono le 20 libbre, non sen
tendo per sè se non 5 libbre, quella
libbra di più ch'io metto nella
corda QX, non trovando in nessuna delle apposite corde pari peso a sè,
tutte le vince e tutte le muove ” (Manuscr. A. cit., fol. 62). Di qui conclude
lo stesso Leonardo che “ il peso applicato alle taglie con quattro girelle starà
sostentacoli, cioè Q piglia da Z 5
libbre, e cinque ne piglia ancora
F da Z, e 5 da K, e questo me
desimo K ne dà 5 a Q, e chi vo
lessi vincere le 5 di Q ne metta
6 nel contrappeso X, e mettendo
in nell'ultimo loco 6 contra 5, e
ciascuna delle quattro corde, che
sostengono le 20 libbre, non sen
tendo per sè se non 5 libbre, quella
libbra di più ch'io metto nella
corda QX, non trovando in nessuna delle apposite corde pari peso a sè,
tutte le vince e tutte le muove ” (Manuscr. A. cit., fol. 62). Di qui conclude
lo stesso Leonardo che “ il peso applicato alle taglie con quattro girelle starà