Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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1il Polispasto, dice per evidente prova sperimentale che tanto più facilmente
si sollevano con tale strumento i pesi “ quanto plura membra funis inflecte­
tur ” (Coll.
mat. cit., pag. 484), benchè non renda ivi di ciò nessuna ra­
gione, lusingando al solito i suoi lettori con le sole promesse.
Leonardo s'esercitò molto nelle sue Note in descrivere varie composi­
zioni di Polispasti, e in determinare le richieste proporzioni tra i pesi da
sollevarsi e le potenze motrici, di che può aversi un'idea da queste nostre
spigolature.
Incomincia dal porre per fondamento quella verità, che da molti
Peripatetici si negava, e perciò così risolutamente sentenzia: “ Nessuno
corpo ponderoso leverà in Bilancia circolare, con forza del suo semplice peso,
più peso di sè medesimo.
Bilancia circolare chiamo la rotella, ovver carru­
cola, colla quale si trae l'acqua de'pozzi, colla quale non si leverà mai più
peso che si pesi quello che attigne l'acqua.
— Ogni peso levato col mezzo
della Bilancia circolare si raddoppia nel sostentacolo d'essa Bilancia.
Questa
212[Figure 212]
Figura 21.
proposizione chiaramente si comprende
ancora nelle carrucole dei pozzi, imperoc­
chè, se uno v'attinghi una secchia di
peso di cento libbre, bisogna che l'attigni­
tore ve ne metti all'opposita parte cento
una libbra, e tutto esso peso rimane a
sostentacolo d'essa carrucola.
— Se rad­
doppi la corda che sostiene le venti lib­
bre (fig.
21), F ne sosterrà 10, e così D
altre 10. Se tu vuoli che C tiri le 10 lib­
bre, che si caricheranno in D, dai a C
libbre undici, e leverà le dieci di D.
Adun­
que il sostentacolo FD sostiene libbre 21.
— Se tu vuoli incordare le taglie in quattro doppii, le quali taglie abbino
a levare 20 libbre di peso, dico che la girella Z (fig.
22) sosterrà 10 lib­
bre, e 10 ne sosterrà la girella K, le quali si trasferiscono a'sua superiori
213[Figure 213]
Figura 22.
sostentacoli, cioè Q piglia da Z 5
libbre, e cinque ne piglia ancora
F da Z, e 5 da K, e questo me­
desimo K ne dà 5 a Q, e chi vo­
lessi vincere le 5 di Q ne metta
6 nel contrappeso X, e mettendo
in nell'ultimo loco 6 contra 5, e
ciascuna delle quattro corde, che
sostengono le 20 libbre, non sen­
tendo per sè se non 5 libbre, quella
libbra di più ch'io metto nella
corda QX, non trovando in nessuna delle apposite corde pari peso a sè,
tutte le vince e tutte le muove ” (Manuscr.
A. cit., fol. 62). Di qui conclude
lo stesso Leonardo che “ il peso applicato alle taglie con quattro girelle starà

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