1cato Christinae Succorum Reginae a Francisco Spoleti lucignanensi. In
una prefazioncella prometteva l'Autore ai lettori avrebbe a loro provato, con
metodo nuovo, che il momento del grave sul piano obliquo sta al suo mo
mento totale come il perpendicolo all'ipotenusa “ non solum ad hanc fir
mandam doctrinam, verum etiam ut falsitatis arguam propositionem nuper
editam Romae a Mathematico lucensi, qui hac in re hallucinatos ait excel
lentissimos Magistros, censetque momenta gravis in duobus planis inclina
tis, simul sumpta, esse aequalia suo momento totali, quod falsum ostendam ”
(MSS. Gal., T. CXLVI, foI. 277).
una prefazioncella prometteva l'Autore ai lettori avrebbe a loro provato, con
metodo nuovo, che il momento del grave sul piano obliquo sta al suo mo
mento totale come il perpendicolo all'ipotenusa “ non solum ad hanc fir
mandam doctrinam, verum etiam ut falsitatis arguam propositionem nuper
editam Romae a Mathematico lucensi, qui hac in re hallucinatos ait excel
lentissimos Magistros, censetque momenta gravis in duobus planis inclina
tis, simul sumpta, esse aequalia suo momento totali, quod falsum ostendam ”
(MSS. Gal., T. CXLVI, foI. 277).
Applicando infatti le formule generali ai
numeri, suppone lo Spoleti essere NCO (fig. 124)
sette ulne, delle quali NC=ZO ne contenga
tre, e CO=NX ne contenga quattro. Calcolati
poi convenientemente co'logaritmi gli elementi
trigonometrici in questione, conclude: “ Hinc
patet momenta sphaerae I in planis inclinatis
XC, ZC simul sumpta ad suum momentum to
tale non esse ut 1 ad 1, sicut Mathematicus
lucensis volebat, sed ut 7 ad 5, nempe ut ver
315[Figure 315]
numeri, suppone lo Spoleti essere NCO (fig. 124)
sette ulne, delle quali NC=ZO ne contenga
tre, e CO=NX ne contenga quattro. Calcolati
poi convenientemente co'logaritmi gli elementi
trigonometrici in questione, conclude: “ Hinc
patet momenta sphaerae I in planis inclinatis
XC, ZC simul sumpta ad suum momentum to
tale non esse ut 1 ad 1, sicut Mathematicus
lucensis volebat, sed ut 7 ad 5, nempe ut ver
315[Figure 315]
Figura 124.
ticalis XN et verticalis ZO (eguale alla orizzontale NC) ad hypothenusam XC,
quod erat ostendendum ” (ivi, fol. 279).
ticalis XN et verticalis ZO (eguale alla orizzontale NC) ad hypothenusam XC,
quod erat ostendendum ” (ivi, fol. 279).
Questo numerico esempio dello Spoleti confermava senza dubbio il teo
rema di Galileo e del Tartaglia, ma aveva ragione il Vanni a dire che non
concludeva alcuna cosa contro il suo argomento, perchè, per far ciò, sarebbe
convenuto provare come mai il tutto non debba essere eguale alle parti, con
tro l'assioma, e contro il teorema II dimostrato da Galileo nella sua IV gior
nata Del moto. Un Galileiano perciò non poteva far altro che ostinarsi a
mantenere il vero contro i liberi sofismi, come presso a poco fa colui che
la mente combattuta riposa nell'evidenza dei fatti. S'attenne a questo par
tito un altro Gesuita, ch'ebbe educato l'ingegno a una scuola diversa da
quella del Vanni, il fiorentino Giuseppe Ferroni, il quale scriveva così da
Siena il dì 9 Luglio 1687 al suo amato maestro Vincenzio Viviani:
rema di Galileo e del Tartaglia, ma aveva ragione il Vanni a dire che non
concludeva alcuna cosa contro il suo argomento, perchè, per far ciò, sarebbe
convenuto provare come mai il tutto non debba essere eguale alle parti, con
tro l'assioma, e contro il teorema II dimostrato da Galileo nella sua IV gior
nata Del moto. Un Galileiano perciò non poteva far altro che ostinarsi a
mantenere il vero contro i liberi sofismi, come presso a poco fa colui che
la mente combattuta riposa nell'evidenza dei fatti. S'attenne a questo par
tito un altro Gesuita, ch'ebbe educato l'ingegno a una scuola diversa da
quella del Vanni, il fiorentino Giuseppe Ferroni, il quale scriveva così da
Siena il dì 9 Luglio 1687 al suo amato maestro Vincenzio Viviani:
“ Il mio scolare, dottor Pier Antonio Morozzi, com'Ella avrà potuto co
noscere, è un angelo d'ingegno e di costumi, ed io ho pensato di fargli
onore con fargli stampare a suo nome, senza mentovarmi, un problema. Ri
pensando qual problema dar gli potessi, mi è sovvenuto il foglio volante del
p. Domenico (così) Vanni lucchese Del momento dei gravi discendenti sopra
i piani inclinati, e della sua Esegesi, ove, con discorsi filosofici che non hanno
alcuno odore di Geometria, pretende di gettare a terra la dottrina De motu
del nostro gran maestro Galileo, e di stampare un foglio volante in rispo
sta. Egli mena troppa galloria, vedendo che niun risponde alla sua obie
zione. Penso rispondere, e con sua buona licenzia valermi dei moti equipol
lenti, come V. S. Ill.ma m'insegnò in Firenze, e soggiungere per i momenti
dei gravi una dimostrazione, presa in parte da alcuni manoscritti del p. Egi-
noscere, è un angelo d'ingegno e di costumi, ed io ho pensato di fargli
onore con fargli stampare a suo nome, senza mentovarmi, un problema. Ri
pensando qual problema dar gli potessi, mi è sovvenuto il foglio volante del
p. Domenico (così) Vanni lucchese Del momento dei gravi discendenti sopra
i piani inclinati, e della sua Esegesi, ove, con discorsi filosofici che non hanno
alcuno odore di Geometria, pretende di gettare a terra la dottrina De motu
del nostro gran maestro Galileo, e di stampare un foglio volante in rispo
sta. Egli mena troppa galloria, vedendo che niun risponde alla sua obie
zione. Penso rispondere, e con sua buona licenzia valermi dei moti equipol
lenti, come V. S. Ill.ma m'insegnò in Firenze, e soggiungere per i momenti
dei gravi una dimostrazione, presa in parte da alcuni manoscritti del p. Egi-