1dell'esperienza, ed essendo, anche per le grandi città, così fatte torri assai
rare, avrebbe dovuto Galileo nominar quella, ch'ei trovò meglio accomodata
al bisogno. Pure, non passando per la mente al Riccioli il possibile uso dei
piani inclinati, non seppe rimoversi dal suo primo supposto, che cioè fossero
quelle galileiane osservazioni fatte nelle cadute perpendicolari, le quali, per
ciocchè sembravano men difficili a contrassegnar lungo il muro della torre
secondo i vari intervalli, di quel che non fosse difficile aggiustar le lun
ghezze ai pendoli; al tempo di questi, “ non exacto ad primi mobilis tem
pus, et fixarum transitum per medinm coeli ” (ibid.), volle esso Riccioli at
tribuir piuttosto gli sbagli nelle esperienze di Galileo.
rare, avrebbe dovuto Galileo nominar quella, ch'ei trovò meglio accomodata
al bisogno. Pure, non passando per la mente al Riccioli il possibile uso dei
piani inclinati, non seppe rimoversi dal suo primo supposto, che cioè fossero
quelle galileiane osservazioni fatte nelle cadute perpendicolari, le quali, per
ciocchè sembravano men difficili a contrassegnar lungo il muro della torre
secondo i vari intervalli, di quel che non fosse difficile aggiustar le lun
ghezze ai pendoli; al tempo di questi, “ non exacto ad primi mobilis tem
pus, et fixarum transitum per medinm coeli ” (ibid.), volle esso Riccioli at
tribuir piuttosto gli sbagli nelle esperienze di Galileo.
I dialoghi Delle due nuove scienze, attentamente considerati, avrebbero
potuto servire all'Autore dell'Almagesto nuovo di commento, per fargli in
tendere perchè Galileo non nominasse la torre, che non era necessaria, e
come si potesse con facilità, e senza punto pregiudicare alla precisione delle
esperienze, far uso di una palla di cento libbre. Avrebbe congetturato in
somma che quella palla di ferro si faceva, in una comoda stanza a pian ter
reno, su un lungo regolo leggermente inclinato, risalir, per poi lasciarla
scendere, con tal debole impulso, da non eccedere, benchè così grave di cento
libbre, le forze muscolari di un Filosofo.
potuto servire all'Autore dell'Almagesto nuovo di commento, per fargli in
tendere perchè Galileo non nominasse la torre, che non era necessaria, e
come si potesse con facilità, e senza punto pregiudicare alla precisione delle
esperienze, far uso di una palla di cento libbre. Avrebbe congetturato in
somma che quella palla di ferro si faceva, in una comoda stanza a pian ter
reno, su un lungo regolo leggermente inclinato, risalir, per poi lasciarla
scendere, con tal debole impulso, da non eccedere, benchè così grave di cento
libbre, le forze muscolari di un Filosofo.
Dal tempo delle scese del grave lungo il piano inclinato si poteva ar
gomentare il tempo della scesa nel perpendicolo, o per via del teorema terzo
del terzo dialogo Delle due nuove scienze (Alb. XIII, 179) o anche meglio,
per via di un altro teorema, che, sebben non si trovi fra gli altri dimo
strato nel dialogo ora detto, formulavasi così dallo stesso Galileo nel suo
primo trattato manoscritto: “ Si ex eodem puncto horizontis ducatur per
pendiculus et planum inclinatum, et in plano inclinato sumatur quodlibet
punctum, a quo in plano perpendicularis linea usque ad perpendiculum pro
trahatur; lationes in parte perpendiculi, inter horizontem
et occursum perpendicularis intercepta, et in parte plani
inclinati inter eamdem perpendicularem et horizontalem
intercepta, eodem tempore absolvuntur ” (MSS. Gal., P. V,
T. II, fol. 180).
gomentare il tempo della scesa nel perpendicolo, o per via del teorema terzo
del terzo dialogo Delle due nuove scienze (Alb. XIII, 179) o anche meglio,
per via di un altro teorema, che, sebben non si trovi fra gli altri dimo
strato nel dialogo ora detto, formulavasi così dallo stesso Galileo nel suo
primo trattato manoscritto: “ Si ex eodem puncto horizontis ducatur per
pendiculus et planum inclinatum, et in plano inclinato sumatur quodlibet
punctum, a quo in plano perpendicularis linea usque ad perpendiculum pro
trahatur; lationes in parte perpendiculi, inter horizontem
et occursum perpendicularis intercepta, et in parte plani
inclinati inter eamdem perpendicularem et horizontalem
intercepta, eodem tempore absolvuntur ” (MSS. Gal., P. V,
T. II, fol. 180).
S'immagini essere AC (fig. 139) la lunghezza del de
clivio sul quale sia stato trovato scendere un grave in un
330[Figure 330]
clivio sul quale sia stato trovato scendere un grave in un
330[Figure 330]
Figura 139.
tempo già misurato: per sapere a qual punto, pur par
tendosi da C, sarebbe lo stesso grave sceso nel perpendi
colo in quel medesimo tempo, “ tirate, insegna così a fare
il Salviati al Sagredo, da A la perpendicolare sopra la CA,
prolungando essa e la CB fino al concorso in D: quello
sarà il punto cercato ” (Alb. I, 32).
tempo già misurato: per sapere a qual punto, pur par
tendosi da C, sarebbe lo stesso grave sceso nel perpendi
colo in quel medesimo tempo, “ tirate, insegna così a fare
il Salviati al Sagredo, da A la perpendicolare sopra la CA,
prolungando essa e la CB fino al concorso in D: quello
sarà il punto cercato ” (Alb. I, 32).
Questo solo senz'altro sarebbe stato sufficiente per computare il tempo,
che spenderebbe una palla di artiglieria a scendere infino a noi dal mondo
della Luna, ma Galileo, per pigliare a fondamento della sua costruzione un
dato sperimentale più specioso, volle ridurre la distanza DC alle cento brac-
che spenderebbe una palla di artiglieria a scendere infino a noi dal mondo
della Luna, ma Galileo, per pigliare a fondamento della sua costruzione un
dato sperimentale più specioso, volle ridurre la distanza DC alle cento brac-