Ceredi, Giuseppe, Tre discorsi sopra il modo d' alzar acque da' lvoghi bassi : Per adacquar terreni. Per leuar l' acque sorgenti, & piouute dalle ca[m]pagne, che non possono naturalmente dare loro il decorso. Per mandare l' acqua da bere alle Città, che n' hannobisogno, & per altri simili vsi. ; Opera non piu stampata

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              nero io confeſſo, che dopo la Chiocciola fabricata nel modo, ch'io
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              diro di ſotto, queſto ſia il piu utile inſtromento di quanti ſe ne ſieno
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              fabricati ſin'ad hora per alzare acque a mediocre altezza: impe­
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              roche le bocche, per onde queſto timpano riceue l'acqua, ſi piega­
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              no quaſi in guiſa di lumaca uerſo il centro; cagionando, che in uno
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              iſteſſo tempo il peſo ſcendendo monti, & col ſuo piegato decorſo
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              ageuoli il moto a ſe medeſimo, ſin che giunga al mezzo, onde poi
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              rieſce per gli gia detti colombari. </s>
              <s>Io baueuo bene letto la deſcrit­
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              tione di queſta tale machina appreſſo di Alfarabio dottiſſimo. </s>
              <s>Ara
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              bo nelle ſue mecanice: & anco il Caccialupi noſtro me n'haueua
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              moſtrato molto prima per coſa ſecreta un picciolo modello; ma con
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              tutto cio queſta del Paladio è molto piu perſetta; auenga che è ti­
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              rata con la miſura d'Archimede de'ponti delle linee ſpiritali, delle
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              quali non ragiona Alfarabio: ſiche ſi puo fabricare & piu giuſta,
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              & piu facilmente, & con maggior ſicurezza di buon'effetto. </s>
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              tauia io ho poi trouato, che queſto, per altro utiliſſimo iſtromento,
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              cede alla Chiocciola ſi nella quantità, & nell'altezza dell'acqua,
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              come nella forza del motore, & nel uantaggio del fabricarlo, &
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              Dopo i timpani, ſono state in pregio per un tempo appreſſo de'
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              metallieri le machine fatte con molte ſecchie legate alle catene, che
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              ſi uolgono con diuerſi motori ſopra duoi ſubbij; uno alto, & un baſ­
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              <s>Elle ſono deſcritte in un modo da Vitruuio, & dipinte in tre
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              diuerſi modi dall' Agricola nelle tre prime figure delle machine da
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              acqua del ſeſto libro de'metalli. </s>
              <s>hora ſi uſano poco, perche l'eſpe­
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              rienza ha moſtrato, che non durano, che non alzano acqua con lo
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              iſteſſo motore al pare di molti de'ſouradetti iſtromenti, & che ſono
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              di gran ſpeſa a fabricarle, & mantenerle. </s>
              <s>pure quando ſi puo ſer­
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              uire del corſo impetuoſo di qualche acqua, ſi potrebbono tolerare:
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              & in ogni caſo che s'haueſſero a fare (ilche pero non conſiglio ad
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              alcuno) auertiſcaſi almeno, che i ſubbij, ſoura i quali ſi uolgono le
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              catene, non habbiano molto diametro; per non incorrere nell'er­
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              rore di quel Cremoneſe, che gia ne fece una, che haueua le ruote,
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              foura le quali ſi gir auano le catene; quaſi piu grandi delle ruote,
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              che dauano il moto: il che rende il peſo ſenza comparatione piu
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              graue, che non ſarebbe, ſe, come io ho detto, il ſubbio ſarà di mi­
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