Heron Alexandrinus, Spiritali di Herone Alessandrino

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              lingue ſtraniere nella natiua; quali tutti ſi come hò ſempre
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              ammirati, e riputati degni di molta lode, così all'incontro hò
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              ſommamente deſiderato di potere imitarli almeno in qualche
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              parte; e non mi comportando la debolezza del mio ingegno, e
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              la cura delle coſe familiari di applicar l'animo à opera, in que-
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              ſto genere di maggior momento, m'induſsi gli anni paſſati à
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              prieghi d'alcuni amici, à porre mano alla preſente traduttio-
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              ne; dalla quale mi gioua pure di credere, che commodo non
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              poco riporteranno quelli, che ſi dilettano di ſimili ſtudi, poi-
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              che delle due cagioni, che ſogliono rendere le materie difficili
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              à eſſere inteſe, cioè la lingua eſterna, e la naturale oſcurità del
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              ſoggetto, che tutte due ſi trouauano in queſto libro, ſtimo di
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              hauerne vna in tutto rimoſſa, & ageuolata di maniera l'altra,
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              che ſerà da hora innanzi accomodato all'intelligenza di molte
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              più perſone, che non era; eſſendomi sforzato di tradurlo in fa-
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              nella non ſolo per ſe ſteſſa facile, ma di più, hauendo illuſtrati
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              molti luoghi, che erano per troppa breuità oſcuri; & altri che
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              erano oltra modo ſcorretti, reſtituiti alla vera lettione; il che
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              però non ſi è ſenza molta fatiga potuto conſeguire; Poi che li
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              teſti tanto ſtampati, quanto à penna diſcordauano in più par-
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              ti; non pure nelle parole, e ne' concetti, ma nelli theoremi
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              intieri; e che più nell'isteſſa diuiſione del libro, perche il teſto
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              di Roma ſi troua eſſere diuiſo in due; il che ſe bene pare fatto
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              con qualche ragione, hauendo poſto nel primo tutti li theore-
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              mi più ſemplici, che ſono come elemẽti de gli altri, che ſeguo-
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              no poi nel ſecondo, compoſti di varij membri: tuttauia parte
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              degli Autori antichi citando queſto trattato, moſtrano di te-
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              nere, che ſia vn libro ſolo, e tale fù l'opinione del Commãdino,
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              quale hauiamo ſeguitato noi ancora; Frãceſco Barocci frà mo-
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              derni fù di parere che andaſſe diuiſo in due.</s>
              <s> Oltra di ciò per
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              più facilitarlo, vi hò fatte alcune breui annotationcelle, doue
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              lo ricercauano l'aſprezza della conſtruttione, e li vocaboli mal
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              noti, o per la nouità, o per l'antichità, o per eſſere compoſti,
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              o per eſſere nomi proprij di peſi, di miſure, di vaſi, e d'inſtru-
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              menti, de' quali ſi troua raro mentione in altro aurore.</s>
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              tutto queſto non vorei che altri ſi deſſe à credere, come fanno
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              molti, che per hauere trattate in lingua volgare queſte materie
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