Heron Alexandrinus, Spiritali di Herone Alessandrino

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              rono le ſtatue di Volcano, e di Dedalo, la colomba di legno di
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              Archita, e l'aquila e la moſca, che riferiſce Pietro Ramo: di que_
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              ſta ſcriſſe medeſimamẽte due libri; e li chiamò gli Automati, ò
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              delle Machine Semouenti poſti nella lingua volgare con molta
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              diligenza, e felicità, & illuſtrati di belliſsime figure dal noſtro
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              Reuorendiſsimo Abbate Baldi.</s>
              <s> La terza, c'inſegna per via di
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              ſpirito, ò aria rinchiuſa, di fare che ſuonino gli organi, come
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              faceua Cteſibio, imitare le voci di varij vcelli, ſibili di ſerpen-
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              ti,e ſuoni di trombe, con le quali ragioni, ò ſimili ſi può cre-
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              dere, che fuſſe fabricata la ſtatua di Mennone, ò di Seſoſtre;
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              che come riferiſce Pauſania, ogni giorno a l'apparire del ſole
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              mandaua fuori certo ſtrepito armonico.</s>
              <s> E li remi di argento,
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              che ſi operauano nella barca di Cleopatra Regina di Egitto,
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              quali eſſendo dentro voti, tutte le volte, che percoteuano l'ac-
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              qua, rendeuano ſoauiſsimo ſuono, per riſpetto de l'aria, ò ſpi-
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              rito, che cacciato, & agitato da l'acqua, ſi rompeua paſſando
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              per alcuni trafori ſtretti, e fatti ad arte.</s>
              <s> Inſegna ſimilmente
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              di fare diuerſi vaſi di mirabili effetti, intorno à che, furono
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              molto curioſi gli antichi, onde ſi legge, che vn Fitone Agrigẽ-
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              tino hebbe in caſa ſua priuata vaſi trecento di pietra artifitio-
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              ſamente fatti; che più? volſe Vitruuio, che ſi faceſſero vaſi,
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              ſeruando certa determinata proportione di grandezza fra di
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              loro, e ſi poneſſero ne' Teatri con le bocche riuolte in giù, di
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              modo, che riceuendo le voci de recitanti rendeſſero certo ſuo-
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              no grato à gli orecchi.</s>
              <s> Oltra di queſti, c'inſegna di operare
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              molti altri effetti, parte vtili, e parte merauiglioſi, onde ſi può
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              cauare il modo, di fare tutte le fonti più artifitioſe, e meſco-
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              lando la natura con l'arte di rappreſentare gemitij, ſpruzza-
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              menti; gorgogli, grondare, bollori, mormorij, ſpume, tremo-
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              ri, muſica d'acque cadenti, & altre mille diletteuoli vaghezze,
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              e ſtrane bizzarrie.</s>
              <s> Di queſta ſcriſſe Herone il preſente tratta-
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              to, chiamato da lui Pneumatico, che è quanto à dire Spiritale;
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              lo ſtudio del quale ſi come egli medeſimo afferma, è commu-
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              ne tanto al Filoſofo naturale, quanto al Mecanico: poiche il
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              Mecanico ſi veſte quaſi l'habito del naturale, quando conſide-
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              ra le qualità della materia, il motore, il moto, la quiete, il luo-
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              go, il vacuo, e tutte l'altre circonſtanze ſimili, che poſſono in
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