Lorini, Buonaiuto
,
Le fortificationi, old version (312 p.)
,
1609
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mento de' due liquori, così l'vno dall'altro diuerſo di natura. </
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>Cioè quel del mele, e della cera, con
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l'altra compoſitione ancora, con che hanno prima fabricato le loro caſe, o per dir meglio, tutto il
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corpo della Città co'l Regio alloggiamento del lor Re poſto in luogo conueuiente, con le ſue porte, e
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continue guardie, come a ben guardata Città ſi richiede; ſi che doppo vno così chiaro, e viuo eſſem
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pio di bene ordinata Republica, ne danno con l'opera, & con le fatiche loro il mele da cibarci, & da
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medicarci, & appreſſo la cera, che ne ſerue non ſolo da conſeruar la luce nelle tenebre della notte,
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ma continuamente per honorare le coſe ſacre, e così grate al Signore Iddio, & in tanta abondanza,
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quanto fa dibiſogno. </
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>Segue poi l'artificio del verme, che fa la ſeta, doue ſi vede doppia maraui
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glia, sì nella conſeruatione del ſuo genere nel naſcere, & nel nutrirſi, e che così preſto compartendo
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il tempo così brieue nel mangiare, & nel dormire, venga a tanta perfettione, che fattoſi vno anima
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letto così piccolo, laſci poi il proprio cibo, e ripoſo, e ſi ritira in luogo ſolitario, oue poſſa effettuare
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l'opera ſua, doue ſenza alcuno nutrimento fabrica con la propria ma
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ria del ſuo piccoliſſimo ventre
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tante centinaia di braccia di filo di ſeta, e così ben compoſta, & auolta inſieme in forma proportio
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nata, che anco la più artificioſa mano di huomo, non vi potria aggiunger perfettione, e ſerratoſi co
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là dentro viene ad hauerſi fabricato la caſa, & inſieme la ſepoltura, oue dee morire: ſe già egli non
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viene co'l beneficio della ſorte ad eſſer riſeruato, per far l'oua, ouer ſeme della ſua ſchiatta, che in
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tal caſo, come obidiente ſi fa poi la porta, & eſce fuori, e pagato il debito, benche con l'ali moſtri
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di voler volare, nondimeno muore, hauendo ſodisfatto all'obligo ſuo, ch'era di fabricare il filo del
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la ſeta; ſi che ridotto poi con humano ingegno in diuerſe forme, e colori, ſe ne poſſono veſtire, &
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adornare non ſolo i Re, e gl'Imperatori, ma i ſommi Sacerdoti per honorare il culto Diuino. </
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>Se
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gue per vltimo l'artificio del ragno, doue dall'opra ſua ſi ſono cauati i veri termini geometri, e la
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forma circolare compartita con lineamenti così ben proportionati, tirati dal centro alla ſua circon
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ferenza, dopo l'inſegnarne il modo da teſſere le tele, & da far le reti da pigliar gli vccelli; e queſto
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ne baſti intorno a tal materia. </
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>CO. </
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>Benche così improuiſainente noi habbiamo trattato di così no
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bile materia nel conſiderare le opere marauiglioſe della Natura, ne ho però ſentito molto contento;
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benche eſpreſſamente ſi veda deriuar queſta marauiglia dal poco ſaper di quegli huomini, che non
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ſolo cercano d'intendere più di quelle così vil creature, ma ne anco ricono ſcer la prouidenza, & la
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ſomma perfettione del ſuo Creatore, che pure ha fatto queſte, con tutte le altre marauiglie ſolo a
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noſtro beneficio. </
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>E perche è hormai tempo di tornare a ripigliar nuoua materia, & ſpendere, non
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come Filoſofi, ma come ſoldati, queſta vltima giornata più vtilmente, che ſi può al noſtro propoſito,
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però deſidero, che ragioniamo alquanto ſopra le imperfettioni delle Fortezze antiche, & del rime
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dio, che vi ſi può vſare, accioche contro alle moderne offeſe elle non rieſcano, non ſolo inutili; ma
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ancor dannoſe. </
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>AV. </
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>Benche tal materia vada trattata nel terzo Libro, nondimeno al preſente pro
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curerò di ſodisfarla. </
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>Ma per intelligenza di quanto m'accade a dire, biſogna prima riconoſcere la
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diuerſità delle cagioni, che apportano le imperfettioni, per ritrouare la natura del male, e ſaperlo c
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rare, lequali ſi poſſono, per quattro capi principali, ſapere, cioè a che forze venga eſpoſta la Fortez
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za, & in che ſito ſarà piantata, & alla forma delle ſue difeſe: & in vltimo alla materia con che ſarà
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compoſta. </
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>In quanto alla prima, che ſono le forze a che ſarà eſpoſta, ſi dee ſapere, che contra alla
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potenza del Turco ſi ricerca vna Fortezza fatta reale, cioè, con le ſue difeſe, & con le ſue piazze
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vgualmente gagliarde, ma facendole per qualche neceſſità rappezzate, potrebbono ſolo ſeruire con
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tro a forze men potenti. </
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>In quanto al ſito, ſe ſarà in monte non eſpoſto alla Zappa, per eſſere ſaſſo,
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queſta ſi potria facilmente accommodare contro ogni potenza, pur che non ſia ſignoreggiato da
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altri monti vicini, e tanto più ſarà la Fortezza buona, quanto hauerà gran piazza di dentro, e doue
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foſſe commodità di poterſi coprire dall'offeſe, quando però foſſe in qualche parte ſcoperta. </
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>Ma eſ
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ſendo in piano eſpoſto alla Zappa, con le difeſe fatte all'antica, biſogneria vſarui molta diligenza.
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>In quanto alla forma, ſempre che hauerà i ſuoi fianchi, & le ſue piazze commode per il manco per
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due pezzi d'artiglieria, e che l'vna parte con l'altra ſi poſſa ſcoprire, e difendere, tanto più ſarà vtile;
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e maſſime quando vi ſi poſſa fare quel numero d'alloggiamenti, che biſogna, e che venghino co
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perti; benche quanto alle artiglierie, queſte ſi poſſono accommodare per tutto, eſſendo però ſituata
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in monte; perche quando non ſi poſſono mettere a cauallo ſopra le ruote, ſi mettono ſopra i caual
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letti, e quando ſi caricano per la culatta, pur che la piazza ſerua per aſſicurare le difeſe, e che la ſua
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muraglia venga coperta, e ſicura dalle batterie. </
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>Et in vltimo della materia, eſſendo nel ſaſſo viuo
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con la commodità di eſſe ſue difeſe, non eſpoſte a ruina, ſi potrà dire eſſere la Fortezza nel numero
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delle più ſicure; & all'oppoſito ſarà, eſſendo terra, o altra coſa, eſpoſta all'opera della Zappa. </
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s
>CO.
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/>
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s
>A tutti i mali ſempre ſi ſuole ritrouare qualche rimedio; E però conoſciute le imperfettioni crede
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/>
rò poterſi fare aſſai giouamento, ſi come ſarebbe molto neceſſario, perche ogni Prencipe non ha il
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/>
modo di fare nuoue Fortezze, e ſe pure l'ha, non può molte volte hauere il tempo. </
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s
>Però è bene ri
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trouare i propoſti rimedi, acciò la Fortezza di già fatta non venga del tutto inutile. </
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s
>E per far que
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/>
ſto ne proporrò vna poſta in ſito piano con piccoli baluardetti, e lontani l'vn dall'altro, con le ſue </
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chap
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archimedes
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