Morelli, Gregorio, Scala di tutte le scienze et arti, 1567

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1re tutte le uoci ſolo in due parti, come bene
ha fatto Ariſtotele in nome, & uerbo?
TOM. Si può benißimo, & non ſenza ca­
gione fece queſta diuiſione Ariſtotele, perche
egli uoleua parlare delle propoſitioni, che ſo­
no ſolo da nome & uerbo compoſte.
MOR.
Come?
ueggio io che entrano nelle propoſitio­
ni, & negationi, & congiuntioni, & altre.
TOM. Vi entrano, ma ſi come entra nella
compoſitione dell'huomo l'accidente che però
non è della eſſenza di eſſo huomo, & ſe pure
uolete che la negatione habbia qualche forza
nella propoſitione, dite che ella l'ha congiun­
ta co'l predicato.
MOR. Et queſto mi ba­
sta, & di piu ho inteſo da queſto uoſtro par­
lare, che il uerbo nella propoſitione ſarà come

il predicato, & il nome come il ſuggetto.
TOM. uero è, ſe per ſorte non ui ſia ſe non
il uerbo & il nome ſuſtantiale, come à dire
l'huomo è.
ma anco quando nella oratione ui
ſono piu nomi, il uerbo ſempre ſi accoſta al
predicato, come à dire l'huomo è giuſto.
MOR. Perche il uerbo & il nome ſi poſſo­
no comporre in molti modi, ditemi di gratia,
può il logico ſeruirſi d'ogni ſorte di oratione,

fatte dal grammatico?
TOM. Solo della
enunciatione può egli ſeruirſi, perche il ſuo
ufficio è ſolo di fare iſtrumento che ſerua ad

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