Morelli, Gregorio, Scala di tutte le scienze et arti, 1567
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              ordini hanno molti gradi, come ben diceua
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              eſſo Auerroe nel libro citato da uoi. </s>
              <s>Però
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              alla diſtruttione de gli ordini infimi, non ſegue
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              il diſordine de i ſuperiori ordini, ſi come an­
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              co alla corrottione d'una particella minima,
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              non ſegue la corrottione della maggiore. </s>
              <s>So­
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              no altri ordini, che per la loro eccellenza, &
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              dignità corrompendoſi, corrompono tutto l'or­
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              dine dell'uniuerſo; & però Auerroe riguar­
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              dando queſti ordini piu eccellenti, diſſe, che al
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              diſordine d'un circolo ſolo, ſeguiua il diſordi­
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              ne di tutto l'uniuerſo. </s>
              <s>M
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              OR.
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              <s> Dapoi che ſia­
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              mo intrati ne gli ordini della natura, ditemi di
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              gratia quali ſieno piu perfetti, & meno perfet
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              ti. </s>
              <s>T
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              OM.
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              <s> Qui non è il ſuo proprio luogo, tutta
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              uia ui dirò quello che dicea il ſudetto Auerroe
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              nel libro del Cielo, che l'ordine delle coſe cor­
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              rottibili è molto piu imperfetto di quello de i
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              Cieli, & quello delle intelligenze piu perfetto
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              di tutti, ne uerrò altramente à piu particola
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              re ordine, perche ciaſcuno de' gia detti tre or
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              dini hanno gradi; à me baſta di hauerui ſa­
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              tisfatto in uniuerſale, & che inteſo habbiate
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              di quanta eccellenza ſia l'ordine di tutte le co
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              <s>M
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              OR.
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              <s> Da queſto dunque comprendo, che
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              dell'ordine l'huomo ſolo non è inuentore, ma
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              che è iſtrumento, che l'eterno Iddio hebbe eter
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              namente in ſe steſſo, inanzi che lo communi-</s>
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