Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1i membri, come del tutto, dalla quale procede la ragione de i compartimenti.
La ſomma di tutto quello, che dice Vitr. cerca le fabriche pertinenti alla religione è, che pri­
ma egli dimoſtra la neceſſità di conoſcer la forza delle proportioni, & delle commenſurationi,
che ſi chiamano ſimmetrie da greci.
dapoi dichiara donde è ſtata preſa la ragione delle miſure,
& tratta della compoſitione de i Tempij, & conſidera prima tutto quello, che ſi rappreſenta di
fuori, & da lunge allo aſpetto da diuerſe figure, & forme di tempij, & in queſta parte tocca
cinque maniere di Tempij, con le ragioni di ciaſcuna, & dichiara il modo di fondare, l'ornamen
to delle colonne, de i capitelli, de gli architraui, de i coperti, & frontiſpicij, & altre coſe perti­
nenti a quello, che ſi uede di fuori, come ſono gradi, poggi, piedistali, ſporti, raſtremamenti,
gonfiature, aggiunte, canalature, & ſimili coſe, ſecondo i generi delle fabriche.
Viene poi al­
le parti di dentro, & diſtintamente ragiona delle miſure, lunghezze, larghezze, & altezze de
i Tempij, delle celle, de gli antitempij, de gli altari, delle porte, & di tutti gli ornamenti che
conuengono alle predette parti: la onde niente laſcia al deſiderio nostro, conchiudendo tutta la
preſente materia, nel terzo, & nel quarto libro.
Dice adunque, che per edificare i Tempij bi­
ſogna conoſcere la ragione del compartimento, & queſto douer eſſere con ſomma diligenza da gli
Architetti conoſciuto.
Di questo la ragione è in pronto: perche, ſe bene ogni fabrica deue eſſer
con ragione compartita, & miſurata, nientedimeno conſiderando noi quanto la diuinità eccede la
humanità, meritamente douemo, quanto ſi puo di bello, & di raro, ſempre mai operare, per ho
nore, & oſſeruanza delle coſe diuine.
& perche di diuina qualità participa in terra l'humana
mente, però douemo con ogni ſtudio eſſercitarla, accioche honoriamo i Dei; che Dei ſi chiamano
i ueri amici di Dio.
ottima coſa è la ragione nella mente dell'huomo, & queſta eccellentiſſima­
mente ſi dimoſtra nelle proportioni.
& però ſe Vitr. ha detto, che la ragione della ſimmetria,
che è corriſpondenza di miſure, deue eſſer con grandiſſima diligentia conoſciuta da gli Architet­
ti, egli ha detto coſa ragioneuole, honeſta, & debita alla diuinità.
Et ſe coſa mortale puo a ba­
ſtanza honorare la immortalità, direi anch'io, che le piu pretioſe, & care coſe doueriano eſſer
ſoggetto & materia alle ben proportionate fabriche de i luoghi ſacri, accioche, & con la forma,
& con la materia ſi honoraſſe quanto piu ſi puo, la diuinità.
Neceſſaria coſa è dunque la ſim­
metria alla compoſitione de i Tempij.
la ſimmetria è diffinita da Vitr. in queſto luogo ſecondo l'ap
plicatione all' Architettura; ma noi di ſopra l'hauemo diffinita ſecondo la raccommunanza, &
uniuerſalità di quel nome.
Dice adunque Vitr. che la proportione, la quale è detta analogia da
Greci, è una conſonanza, & riſpondenza delle miſure delle parti tra ſe ſteſſe, & col tutto
in ogni opera, che ſi fa, & queſta conſonanza, egli chiama commodulatione, percio­
che modulo è detta quella miſura, che ſi piglia prima, con la quale ſi miſurano le par­
ti, & il tutto; & però proportione nelle fabriche altro non è, che comparatione de'
moduli, & di miſure in quello, in che conuengono, et le parti inſieme delle fabriche, o il tutto
unitamente con le parti.
Questo già è ſtato da noi copioſamente dimoſtrato nel primo libro. pe­
rò ſeguitando Vitruuio ſi dichiara da quale eſſempio di natura è stata pigliata la ragione
delle miſure.
Perche non puo fabrica alcuna ſenza miſura, & proportione hauer ragione di compo
nimento, ſe prima non hauerà riſpetto, & conſideratione, ſopra la uera, & certa ra­
gione de i membri dell'huomo ben proportionato, perche la natura in tal modo ha com
poſto il corpo dell'huomo, che l'oſſo del capo dal mento alla ſommità della fronte, &
le baſſe radici de i capelli, fuſſe la decima parte, & tanto anche fuſſe la palma della mano
dalla giuntura del nodo, alla cima del dito di mezo, il capo dal mento alla ſommità della
teſta la ottaua parte, & tanto dal baſſo del collo.
Dalla ſommità del petto alle radici de
i capelli la ſeſta parte, alla ſommità della teſta la quarta.
dal fine del mento al fine delle
natici è la terza parte dell'altezza di tutta la faccia, & tanto è lungo il naſo tutto in fino
al mezo del ſopraciglio: & tanto anche da quello fino alle radici de i capelli, doue ſi fa

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